Antibiotici e diarrea, è sempre una buona idea?

Un animale con la diarrea ci spaventa sempre un po’ e correre ai ripari iniziando subito una terapia antibiotica ci sembra spesso la prima cosa da fare.
Uno studio di Aprile 2020 ci mette però in guardia sulle possibili conseguenze, tutt’altro che desiderabili…
Perché questo studio è importante?
Perché pone un riflettore su un’abitudine molto diffusa e fino a non troppo tempo fa mai messa in discussione.
Trattare un cane, un gatto, un furetto o un coniglio che presentano diarrea acuta con un antimicrobico sembra scontato, eppure conosciamo davvero poco delle possibili conseguenze sul microbiota intestinale.
Senza parlare dell’importanza di un uso responsabile degli antibiotici a seguito dell’emergenza di portata planetaria legata al fenomeno dell’antibiotico resistenza.
Nonostante però le linee guida internazionali indichino la necessità di evitare trattamenti non necessari, è ancora molto frequente che cani con diarrea acuta senza complicazioni vengano trattati con terapia antibiotica non specifica e a breve termine.
Nel 63% e nel 71% dei casi secondo due studi europei, citati in fondo all’articolo.
Conclusioni dello studio
Facendo un paragone con il gruppo trattato con placebo, la somministrazione di amoxicillina-acido clavulanico in un campione di cani affetti da diarrea acuta non ha dimostrato un miglioramento significativo del problema e per contro ha evidenziato un aumento della predisposizione all’antibiotico resistenza di E.coli.
Pertanto, concludono gli autori dello studio, il trattamento è sconsigliato.
A fine Luglio è comparso sul sito microbiomaveterinario.it un articolo molto interessante, tratto da uno studio pubblicato su Journal of Veterinary Internal Medicine a firma della dottoressa Melanie Werner e del suo team dell’Università Ludwig-Maximillians di Monaco.
Lo studio nasce dall’osservazione che malgrado non ci siano al momento evidenze di efficacia, in cani con diarrea acuta non complicata l’uso di antimicrobici è ancora molto diffuso.
La diarrea è uno dei motivi più frequenti per i quali gli animali, l cane in particolare, viene condotto in visita.
Le cause più frequenti sono alimentazione non corretta, reazione avversa al cibo, endoparassiti o infezione batterica/virale non complicata e transitoria.
Come è stato condotto lo studio?
Sono stati presi in esame sedici cani con diarrea acuta di durata inferiore ai tre giorni. Si tratta di studio prospettico in doppio cieco con gruppo di controllo con placebo.
Il microbioma intestinale è stato analizzato con PCR quantitativa (qPCR), mentre la resistenza all’amoxicillina di E.coli fecale è stata valutata con metodi microbiologici semiquantitativi.
I risultati
Non sono state osservate differenze significative nel recupero clinico dei cani trattati o non trattati con antibiotico.
Tutti i cani hanno recuperato completamente in un tempo compreso tra 1 e 6 giorni, con una media di 2.
L’indice di disbiosi non ha mostrato differenze, mentre la proporzione di E.coli fecale resistente è aumentata in modo significativo rispetto al gruppo di controllo. Non solo durante il trattamento ma anche nelle tre settimane successive.
Conclusioni dello studio e valenza clinica
“Il nostro studio suggerisce” dicono gli autori “che il trattamento con amoxicillina-acido clavulanico non determina benefici da un punto di vista clinico in caso di diarrea acuta, ma predispone allo sviluppo di ceppi di E.coli fecale antibiotico resistente, che persistono fino a tre settimane dal termine del trattamento.
Questi risultati supportano le raccomandazioni sostenute nelle linee guida internazionali, secondo le quali un cane con diarrea non deve essere trattato con antibiotico ad eccezione dei casi in cui venga accertata una sepsi.”
Gli stessi autori hanno condotto in precedenza altri studi per valutare l’efficacia della terapia sempre con amoxicillina-acido clavulanico in caso di sindrome da diarrea emorragica acuta (AHRD) senza segni di sepsi e anche in questo caso il trattamento non ha determinato segnali significativi di miglioramento.
L’aggiunta di metronidazolo ad amoxicillina-acido clavulanico non ha migliorato i risultati ottenuti, come dimostrato da un altro lavoro.
E nel coniglio?
Sappiamo ormai bene che le disbiosi negli animali erbivori, coniglio in testa, possono provocare enteriti complesse e molto pericolose per la vita di questi animali.
Uno studio del 2018 aveva concluso che la dieta e lo stile di vita, oltre alla stagione, hanno la maggior influenza sulla composizione del microbioma fecale e in ogni caso molti fattori concorrono all’insorgenza di enteriti.
L’utilizzo ricorrente di antibiotici, nell’acqua o nel cibo, è ancora molto frequente in particolare negli allevamenti e gli effetti sono ancora poco noti.
Riflessioni e considerazioni dell’autrice del post
Molti studi e lavori scientifici concordano ormai sulla necessità di rivalutare l’efficacia dei trattamenti antibiotici su molti disturbi clinici.
Inoltre che tra gli effetti indesiderati a breve termine della somministrazione di antimicrobici ci sono anche vomito, diarrea e anoressia.
Dati raccolti in medicina umana dimostrano che la disbiosi indotta da trattamenti antibiotici è associata ad un maggior rischio di insorgenza di asma, sindrome dell’intestino irritabile ed enteropatie croniche come il morbo di Crohn.
Gli antibiotici possono provocare prolungate situazioni di disbiosi e modificare il metabolismo dei microrganismi sia nel cane che nell’uomo sani.
Senza considerare l’aumento del rischio che si sviluppino infezioni ad altissimo rischio da Clostridiodes difficile.
In attesa di ulteriori studi ed indagini si ritiene che sia consigliabile evitare non solo nel cane e nel gatto ma anche in tutte le altre specie la somministrazione di terapie antibiotiche come primo intervento in corso di diarrea acuta non complicata.
Post a cura di Cinzia Ciarmatori, DVM, GPCert(ExAP)
Studi citati
Articolo originale Werner M. et al., Effect of amoxicillin-clavulanic acid on clinical scores, intestinal microbiome, and amoxicillan-resistant Escherichia coli in dogs with uncomplicated acute diarrhea (2020), Journal of Veterinary Internal Medicine, http://doi.org/10.1111/jvim.15775
De Briyne N, Atkinson J, Pokludova L, Borriello SP. Antibiotics used most commonly to treat animals in Europe. Vet Rec. 2014;175(13):325.
German AJ, Halladay LJ, Noble PJ. First‐choice therapy for dogs presenting with diarrhoea in clinical practice. Vet Rec. 2010;167(21):810‐814.
Unterer S, Strohmeyer K, Kruse BD, Sauter‐Louis C, Hartmann K. Treatment of aseptic dogs with hemorrhagic gastroenteritis with amoxicillin/clavulanic acid: a prospective blinded study. J Vet Intern Med. 2011;25(5):973‐979.
Ortiz V, Klein L, Channell S, et al. Evaluating the effect of metronidazole plus amoxicillin‐clavulanate versus amoxicillin‐clavulanate alone in canine haemorrhagic diarrhoea: a randomised controlled trial in primary care practice. J Small Anim Pract. 2018;59(7):398‐403.
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