La ricerca: Cane e essere umano sono legati da un rapporto simile a quello genitore figlio.

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La ricerca: Cane e essere umano sono legati da un rapporto simile a quello genitore figlio.

Un nuovo studio afferma che il rapporto tra cane e caregiver è come quello tra figlio e genitore. Per molti di noi si tratta di qualcosa di noto, perché dentro il nostro cuore l’abbiamo sempre saputo. Quel legame, quel sentimento, quella pre-occupazione (mi occupo prima di quel che può accadere al mio cane) non potevano essere dettati da un semplice affetto, ma c’era qualcosa di più. La scienza viene in nostro aiuto e fornisce un supporto scientifico a questo legame, sottolineandone anche la reciprocità.

Lo studio italiano

Lo studio che afferma quanto riportato poco più su è stato svolto da un gruppo di studiosi del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa, la dr.ssa Chiara Mariti, ricercatrice senior del dipartimento e supervisore del dr. Giacomo Riggio, autore dell’articolo che ha svolto nell’ambito del suo dottorato. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Animals-Mdpi.

La relazione tra cane e uomo: cosa dice la scienza

La ricerca ha evidenziato che il rapporto tra cane e caregiver è reciproco: il sentimento che ci lega è per noi genitoriale e per loro filiale. Il cane è a tutti gli effetti un membro importante e fondamentale della nostra famiglia, come noi lo siamo per loro. Il modello di attaccamento che i cani sviluppano, verso i proprietari/caregiver, è esattamente come quello dei bambini nei confronti dei genitori.

Il modello di attaccamento che i cani sviluppano, verso i proprietari/caregiver, è esattamente come quello dei bambini nei confronti dei genitori.

Studi con risultati in questa direzione sono già stati pubblicati, ma la novità di questo lavoro è rappresentata da come siano riusciti a declinare i diversi generi di legame, attraverso dei test specifici, simili a quelli usati per gli umani.

Quel che è emerso dai test è che esattamente come per i bambini, la maggioranza dei cani ha un legame di attaccamento sicuro nei confronti del proprio familiare. Ciò vuol dire che lasciato solo per qualche istante, in un ambiente sconosciuto, il cane prova un moderato stress che scompare appena il familiare torna. Dai test è emersa anche una minoranza di cani insicuri che subiscono uno stress più forte e non si calmano subito al rientro del proprietario e un piccolo gruppo di insicuri evitanti, che manifestano il disagio attraverso un’apparente indifferenza, dirigendo l’attenzione su altro.

Conclusioni

Sono molti gli studi sugli stili di attaccamento tra cane e proprietario, ma siamo ancora agli inizi di un approfondimento dedicato ad un argomento che potrebbe cambiare l’approccio ai disturbi comportamentali. I progressi nel campo, infatti, ci fanno ben sperare per il benessere dei nostri pet. Riportare la relazione su un piano genitoriale, fornisce e fornirà nuovi strumenti per “risolvere” problematiche importanti nella sistemica familiare.

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