Cani gatti e fuochi d’artificio. Cosa fare?

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Fuochi d'artificio

Come aiutare cani e gatti che hanno paura dei fuochi d’artificio? Ecco alcune informazioni utili per medici veterinari e proprietari.
Molti animali hanno paura dei fuochi d’artificio e dei cosiddetti “botti”: nell’articolo sono raccolti alcuni consigli per aiutare cani e gatti ad affrontare l’evento.

Sarebbe importante, tuttavia, che i proprietari si rivolgessero con anticipo ai Medici Veterinari comportamentalisti per una valutazione specifica del caso.

La paura dei fuochi d’artificio e dei botti

Ciò che caratterizza maggiormente questi stimoli è la componente di rumore.
Molti cani e gatti hanno una spiccata sensibilità ai rumori. Ciò li porta a provare una emozione di paura o addirittura terrore, talvolta insofferenza e rabbia.
In molti casi la sensibilità ai rumori ha una forte componente genetica.

Altri fattori che influenzano lo sviluppo della paura dei rumori forti come quelli dei fuochi d’artificio

Le risposte emotive e cognitive agli stimoli però non dipendono solo dai geni.
Per quanto riguarda la paura dei rumori, altri fattori importanti sono una inadeguata abituazione agli stimoli nei periodi sensibili dello sviluppo; eventuali esperienze traumatiche; insicurezza globale del soggetto.

Inoltre, la paura dei rumori può peggiorare o comparire quando l’animale entra nell’età senior.
Oppure se l’animale ha patologie fisiche che minano la sua stabilità emotiva.

Possibili manifestazioni comportamentali e fisiologiche del disagio emotivo

I cani possono manifestare il proprio disagio fuggendo via o vagando in modo ansioso per la casa. Possono abbaiare ai rumori e agitarsi come fossero “arrabbiati” con i botti e i fuochi d’artificio.
Spesso cercano conforto presso i proprietari, alcuni mettendosi vicini, altri saltando addosso.

Può capitare che, se si cerca di bloccare un cane agitato, questo reagisca aggressivamente. Per questo bisogna fare molta attenzione.
Alcuni cani si nascondono nei posti più disparati.

I gatti per lo più tendono a nascondersi e a rimanere nascosti fino a che non valutano che il pericolo è cessato. Alcuni possono però cercare conforto.

Fare attenzione a non prendere per forza in braccio un gatto spaventato: questo può portare a reazioni aggressive.

Dal punto di vista fisiologico, si possono avere  manifestazioni quali scialorrea, tachicardia, tachipnea, midriasi, minzioni e defecazioni emotive.

I gatti tendono a nascondersi se hanno paura dei fuochi d’artificio

Come affrontare la notte del 31 dicembre

Misure di sicurezza

In primo luogo è necessario gestire l’ambiente e gli animali in modo che non ci siano fughe da casa. Inoltre, gli animali non dovrebbero mai essere lasciati da soli in casa la notte del 31 dicembre.
Chiudere bene porte e finestre e porre attenzione al transito di persone. Cani e gatti infatti potrebbero scappare fuori attraverso una porta lasciata aperta. Alcuni animali, in preda al terrore, provano a gettarsi dalle finestre.

È sconsigliabile anche lasciare gli animali in giardino, seppur a prova di fuga. Purtroppo a volte succede, infatti, che gli animali si feriscano perché arrivano in giardino dei petardi.

Preparazione dell’ambiente

In un certo numero di casi gli animali cercano nascondigli in casa per sentirsi più sicuri.
È quindi importante lasciare aperte stanze che possano costituire un rifugio e lasciare che l’animale decida dove andare. Anche se ciò significa ritrovarlo nella vasca da bagno o sotto al letto…
Inoltre, soprattutto per i gatti, possono essere lasciati nelle stanze scatoloni che fungano da tane.

Se il cane è abituato ad avere un trasportino come cuccia – rigorosamente aperto – consiglio di lasciarlo a disposizione. Può essere mantenuto nella posizione abituale, a meno che non sia troppo vicino a porte e finestre dalle quali arriva il frastuono dei botti e dei fuochi.

Non cercare di tirare fuori dai loro rifugi gli animali.

Come gli umani si devono comportare per aiutare gli animali

Innanzitutto, non punire l’animale per i suoi comportamenti!

Se l’animale ha timore ma non paura elevata, potrebbe essere possibile intrattenerlo con giochi e bocconcini appetitosi o masticativi. Questi ultimi devono venire provati prima, in momenti di calma, per valutare che l’animale non solo li gradisca, ma che effettui una masticazione corretta e sicura.

È importante mostrarsi calmi e sereni, parlare normalmente.
Eventuali ospiti devono essere istruiti su come rapportarsi all’animale.

Il supporto emotivo all’animale che ha paura dei fuochi d’artificio

Se il cane o il gatto cercano conforto, questo può essere dato, in modo pacato e calmo. L’animale non va scacciato o ignorato, pensando che “se lo coccolo rinforzo la paura”. Il ruolo del proprietario, infatti, è anche quello di supporto (ne abbiamo parlato qui).

Modifiche della routine per i giorni 31 dicembre-1 gennaio

Per quanto riguarda i gatti, sarebbe consigliabile tenerli in casa, se possibile, dalla mattina del 31 dicembre. Il giorno dopo, possono essere fatti uscire quando la situazione è tranquilla.
Per i cani, consiglio di far fare loro attività appaganti, in contesti naturali, la mattina del 31 dicembre, e in serata uscire solo per i bisogni prima che inizi il clou dei festeggiamenti.

Il giorno dopo tenere il cane al guinzaglio per le passeggiate, se vi è il rischio che le persone lancino ancora petardi. Un cane terrorizzato infatti, può scappare in preda alla paura.
Attenzione anche ai residui di petardi e giochi pirotecnici lasciati per strada.

Musica, tv e giri in auto

Talvolta lasciare accesa la tv o la radio può servire per sovrastare il frastuono. Consiglio però di mettere tv e musica ad un volume medio, non eccessivamente alto.
Nel caso sia difficile gestire il cane in casa perché davvero in panico, si può portare l’animale a fare un viaggio in auto partendo prima dell’inizio dei fuochi. In questo modo ci si allontana dalle zone maggiormente interessate dai festeggiamenti.
Ovviamente il cane deve essere abituato all’auto e deve considerarla come un luogo sicuro.

Se si tratta di un cucciolo o di un animale appena adottato?

Nel caso di cucciolo o animale adottato da poco, del quale non possiamo sapere vissuto e reazioni al rumore dei botti, valgono le stesse considerazioni.
Quindi, non lasciarlo da solo quella sera, stargli vicino o lasciarlo libero di rifugiarsi dove ritiene più sicuro.

Il ruolo del Medico Veterinario comportamentalista

Se un animale manifesta paura intensa o panico, la figura a cui rivolgersi è il Medico Veterinario comportamentalista. Egli potrà formulare una eventuale diagnosi di stato patologico e prescrivere una terapia (nutraceutica, floriterapica e/o farmacologica + percorso comportamentale/gestionale).

Il Medico Veterinario con competenze in comportamento potrebbe valutare che l’animale abbia bisogno di un farmaco che lo aiuti a rimanere più tranquillo.
Vorrei sottolineare che ciò non significa drogare l’animale o semplicemente sedarlo per non avere problemi. Significa invece aiutarlo a stare più sereno, con meno ansia.
Alla somministrazione di farmaci va sempre associato un percorso di recupero o comunque consigli gestionali adeguati alla situazione.

Il ruolo del Medico Veterinario curante

Il Medico Veterinario di riferimento può aiutare la famiglia dando consigli comportamentali e gestionali come quelli illustrati in questo articolo. In caso di sospetto di difficoltà emotive, sarebbe consigliabile inviare il paziente ad un collega comportamentalista.

Nota sull’utilizzo di farmaci in caso di paura dei fuorchi d’artificio

Ad oggi, è fortemente sconsigliato l’utilizzo di farmaci contenenti il principio attivo Acepromazina per trattare cani e gatti con paura dei botti.
Questo farmaco può diventare per l’animale una “camicia di forza chimica”. Infatti, in relazione alle caratteristiche della molecola stessa, può inibire la manifestazione motoria, ma non calmare veramente l’animale. Inoltre, è possibile che questo farmaco accentui la sensibilità ai rumori*.

Anche se questo farmaco è stato in passato prescritto da un Medico Veterinario, è necessario rivolgersi ad un Medico Veterinario con competenze in comportamento per una rivalutazione del caso.
Ad oggi, esistono vari altri farmaci, con differenti caratteristiche, che possono essere utilizzati in modo proficuo.

*Piotti et al., 2019. Management of specific fears and anxiety in the behavioral medicine of companion animals : punctual use of psychoactive medications. Dog Behavior 2, 23-30.

Articolo della dott.ssa Eva Ricci, DVM, Etologa

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