Esseri umani e cani possono comunicare attraverso gli odori?

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odori

I cani comunicano tra di loro attraverso vari canali, tra questi riveste molta importanza il canale olfattivo. Meno studiata è la comunicazione olfattiva tra specie differenti.

Alcuni studi hanno indagato se la trasmissione di informazioni emozionali tra umani e cani possa avvenire attraverso gli odori corporei. In questo pezzo ve ne riassumerò alcuni, e aggiungerò considerazioni personali.

La comunicazione olfattiva

Gli odori corporei costituiscono segnali chimici (“chemiosegnali”) che si sono evoluti per la comunicazione specie-specifica. Questo è stato studiato sia negli umani che negli animali non umani.

È verosimile che esista una trasmissione di informazioni olfattive specificatamente relative a stati emotivi. Essa avviene senza il requisito di un intento comunicativo ed è al di sotto della soglia di coscienza.

Tuttavia, tale trasmissione può indurre nel ricevente una risposta emotiva e comportamentale, che può comprendere un rispecchiamento dello stato emotivo e percettivo del mittente.

Comunicazione interspecifica attraverso chemiosegnali

Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che esista la possibilità di una trasmissione di informazioni emozionali attraverso gli odori da umani a cani.

Uno studio del 2016 [1] ha analizzato le risposte di un campione di cani esposti a odori corporei umani. Gli odori sono stati raccolti mentre le persone “donatrici” stavano sperimentando emozioni di paura o gioia. Vi erano anche campioni di controllo (con odori “neutri”).

I risultati della ricerca hanno evidenziato che i chemiosegnali della paura umana inducevano una maggiore attivazione cardiaca nei cani rispetto a odori neutri.

I campioni raccolti negli esseri umani, in uno stato emotivo di gioia, non portavano invece ad un cambiamento significativo della frequenza cardiaca rispetto alla condizione di controllo.

Inoltre, i cani apparivano maggiormente stressati quando annusavano i chemiosegnali umani nella condizione di paura rispetto a quelli ottenuti nelle condizioni neutre o di gioia.

Altri studi sulla trasmissione emozionale attraverso gli odori

Anche una ricerca del 2018 [2] ha elaborato un protocollo sperimentale basato sulla presentazione di odori corporei umani a un campione di cani appartenenti alle razze Labrador Retriever e Golden Retriever.

La raccolta dei dati

Gli odori sono stati raccolti da persone di sesso maschile, attraverso tamponi ascellari (presumibilmente, quindi, è stato prelevato anche il sudore delle persone).

I campioni di sudore umano sono stati raccolti dai “donatori” mentre essi guardavano video che potevano indurre paura o felicità nei donatori stessi. Sono stati utilizzati anche tamponi di controllo, cioè tamponi senza odore.

Nel momento in cui i tamponi venivano presentati ai cani nel setting sperimentale, i donatori non erano presenti insieme ai cani; i cani erano invece in presenza dei propri proprietari e di una persona a loro sconosciuta.

Sono stati analizzati dati comportamentali, registrando vari comportamenti dei cani (segnali di stress, comportamenti manifestati verso il tampone odoroso, verso il proprietario e verso la persona estranea), e dati fisiologici, cioè l’attività cardiaca.

Risultati salienti

L’analisi dei dati ha mostrato che i cani manifestavano più comportamenti rivolti all’estraneo e meno al proprietario quando venivano esposti agli “odori di felicità”. Al contrario, nella condizione “odore di paura”, i cani tendevano ad interagire maggiormente con il proprietario rispetto alla condizione “odore di felicità” e ai tamponi neutri.

La frequenza cardiaca nelle condizioni di controllo e di felicità era significativamente inferiore rispetto alla condizione di paura.

Discussione dei risultati

Gli autori dello studio [2] suggeriscono, in base ai risultati ottenuti, che la comunicazione emotiva tra specie sia possibile e sia facilitata dai chemiosegnali.

L’odore corporeo di una persona può influenzare lo stato emotivo, e quindi la fisiologia e il comportamento, dei cani. Ad esempio, la percezione di un “odore di paura” può portare i cani a preoccuparsi e ad avvicinarsi al proprietario, mentre la presenza di un “odore di felicità” può favorire l’apertura sociale verso estranei.

Mentre vari studi hanno indagato circa la comunicazione visiva (linguaggio del corpo) e acustica tra umani e cani, pochi studi si sono focalizzati sulla comunicazione olfattiva. Questo è probabilmente dovuto al fatto che vi sono varie differenze, tra umani e cani, nelle capacità percettive olfattive.

Tuttavia, se si considera che i cani sono molto abili a percepire e discriminare gli odori e che vi è stata una lunga storia di co-evoluzione con gli umani, non è sorprendente pensare che gli stimoli olfattivi possano mediare le relazioni e le interazioni dei cani verso le persone.

Significato della ricerca

Questo studio mette in evidenza la presenza, nei cani, di risposte fisiologiche, emotive e comportamentali indotte da odori corporei di persone “felici” e “spaventate”.

Il fatto che il sistema olfattivo, che è il sistema sensoriale più antico, sia “sintonizzato” nelle due specie può suggerire che i chemiosegnali siano rimasti un vettore di informazioni relativamente
invariabile. Un mezzo importante, quindi, di comunicazione tra specie.
Per il momento, tuttavia, ne è stato evidenziato il ruolo a “senso unico”, cioè odori umani percepiti dai cani, e non viceversa.

Le risposte dei cani agli odori e il legame di attaccamento al proprietario

Secondo varie ricerche, i cani sono legati ai propri proprietari da un legame di attaccamento. Questo comprende il fatto che il proprietario rappresenta – o dovrebbe rappresentare – una base sicura per il cane (ne abbiamo parlato qui).

Per questo motivo, è ipotizzabile che un aumento dei comportamenti rivolti al proprietario quando i cani sono esposti agli odori di paura, sia legato alla ricerca di protezione e conforto.

In  realtà è importante ricordare che possono esistere diversi “stili” di attaccamento dei cani verso i proprietari (ad esempio attaccamento sicuro, attaccamento insicuro…).
Le risposte dei cani agli odori potrebbero essere quindi influenzate anche da queste differenze.

La questione della razza

Nel campione dello studio vi era una prevalenza di Labrador Retrievers.

Questa razza viene indicata come avere, ad un livello alto, tratti comportamentali ereditari correlati
alla socievolezza e alla curiosità/intraprendenza.
Altre razze e tipologie, in relazione ai processi di domesticazione, potrebbero essere differenti, nei loro tratti comportamentali, rispetto ai Labrador, quindi potrebbero mostrare una diversa reattività emotiva e comportamentale quando esposte a odori emotivi umani.

Il contagio emotivo

Alcuni autori riportano osservazioni aneddotiche circa aggressioni da parte di cani a persone spaventate. È stato ipotizzato che i cani possano rispondere agli “odori di paura” in modo reattivo, ad esempio manifestando comportamenti di tipo predatorio [1].

D’altro canto, una tale risposta potrebbe essere invece da ricondurre a uno stato di insicurezza o paura dell’animale, elicitato o accentuato proprio dalla ricezione degli stimoli olfattivi. Quindi, questo suggerirebbe che comportamenti reattivi e segnali di stress siano prove di contagio emotivo e non di comportamento predatorio.
In effetti, evidenze di contagio emotivo intraspecifiche ed interspecifiche sono state raccolte in vari studi [2].

Odori o feromoni?

Ci si potrebbe domandare se ciò che percepiscono i cani siano gli odori in senso generale (combinazione di molecole che si volatilizzano dal corpo di un soggetto), oppure in modo specifico i feromoni, oppure entrambi.

I feromoni vengono definiti come sostanze escrete da ghiandole esocrine e rilasciate nell’ambiente da un individuo, con capacità di influenzare la fisiologia e il comportamento di altri conspecifici.

È possibile però che specie differenti possano percepire – sempre a livello inconscio – i feromoni una dell’altra.

Trasmissione di informazioni emozionali attraverso chemiosegnali: dalla teoria alla pratica

Seppur per l’essere umano sia difficile comprendere come i cani percepiscano i chemiosegnali e come li interpretino, lo studio di questa modalità comunicativa ha risvolti pratici.

Non è possibile reprimere le emozioni che vengono provate, e solo in parte possiamo controllare le nostre risposte comportamentali quando proviamo una data emozione. Non è quindi realistico pensare di “sforzarsi” di non provare emozioni, e, se la comunicazione olfattiva è possibile, un cane potrebbe comunque essere influenzato da ciò.

D’altro canto, essere consapevoli di questo potrebbe guidare alcune scelte della persona quando si relaziona con i cani. Ad esempio, evitare di interagire da vicino con cani sconosciuti e/o già timorosi o reattivi se si è in uno stato emotivo di paura o di rabbia o di stress.

In conclusione

Appurare che i cani hanno la capacità di recepire informazioni emozionali attraverso l’odore delle persona permette di rafforzare l’idea che la mente del cane sia una mente complessa, e che l’aspetto emozionale ricopra un ruolo importante nell’interazione tra esseri umani e cani.

[1] Siniscalchi et al., 2016. The dog nose “KNOWS” fear: asymmetric nostril use during sniffing at canine and human emotional stimuli. Behav Brain Res 304:34–41.

[2] D’Aniello et al., 2018. Interspecies transmission of emotional information via chemosignals: from humans to dogs (Canis lupus familiaris). Anim Cogn 21:67–78.

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