Gli oli essenziali: un valido aiuto in corso di otite esterna nel cane

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otite esterna nel cane

L’otite esterna è una patologia piuttosto frequente nel cane.
Diverse specie batteriche possono essere coinvolte in questa condizione e sovente è contemporaneamente presente il lievito Malassezia. 

Spesso questa patologia costituisce un grave problema in Medicina Veterinaria a causa della resistenza dei patogeni coinvolti ai farmaci convenzionali. 
Gli oli essenziali (OE) potrebbero essere prodotti promettenti con cui trattare queste infiammazioni, in particolare quelli di origano, santoreggia e timo.

L’otite esterna nel cane

Con il termine otite esterna si fa riferimento al processo infiammatorio che interessa il condotto uditivo esterno e il padiglione auricolare degli animali. Tale condizione può essere acuta o cronica, persistente o ricorrente. 
L’infiammazione a carico di queste strutture causa una serie di eventi (iperplasia e dilatazione ghiandolare, iperplasia epiteliale e ipercheratosi) che aumentano la produzione di cerume.

Questa condizione, caratterizzata da umidità e aumento della temperatura nel condotto uditivo, predispone l’orecchio all’infezione secondaria

Agenti microbici coinvolti e resistenza ai farmaci convenzionali

I batteri più comunemente isolati dai condotti uditivi di cani affetti da otite sono rappresentati principalmente da Staphylococcus spp. Tuttavia possono essere coinvolte anche altre specie batteriche, tra cui Streptococcus spp., Pseudomonas spp., Escherichia coli e altre Enterobacteriaceae.
Il lievito Malassezia è un altro agente frequentemente riscontrato in corso di otite esterna canina.

La terapia antimicrobica topica è preferita al trattamento sistemico in caso di otite esterna, ma spesso non ha successo a causa della resistenza di batteri e lieviti ai farmaci convenzionali.

Gli oli essenziali possono essere di grande aiuto per l’otite esterna nel cane

Gli oli essenziali come possibili agenti terapeutici in corso di otite esterna

Molti OE sono caratterizzati da proprietà antimicrobiche e possono risultare utili in corso di otite esterna batterica e/o da Malassezia. Soprattutto quando resistente ai trattamenti antimicrobici farmacologici. 

Normalmente se ne sconsiglia l’applicazione all’interno del condotto uditivo.
Poiché gli OE sono altamente volatili e si diffondono rapidamente, nella maggior parte dei casi è sufficiente la loro applicazione sul padiglione auricolare per sfruttarne gli effetti benefici in caso di otite.

Inoltre, gli OE non vanno mai applicati puri, ma sempre opportunamente diluiti in un adeguato olio vettore.

Prove scientifiche dell’attività antimicrobica degli OE di origano, santoreggia e timo nei confronti di ceppi batterici isolati da cani con otite esterna 

Gli OE di origano (Origanum vulgare), santoreggia (Satureja montana) e timo (Thymus vulgaris) hanno mostrato proprietà antimicrobiche in vitro quando testati contro specie batteriche e fungine. Tuttavia le informazioni specifiche sulla loro efficacia contro ceppi clinici isolati da cani affetti da otite esterna sono state fino ad ora molto scarse.

Uno studio scientifico molto recente, pubblicato su Veterinary Sciences ad inizio 2023, ha indagato le attività antibatteriche e antimicotiche in vitro degli OE di origano, santoreggia e timo, nonché di una miscela costituita da questi tre componenti in parti uguali, contro 47 ceppi batterici clinici (Staphylococcus sp., Streptococcus sp., Pseudomonas aeruginosa, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Serratia marcescens) e 5 ceppi di Malassezia pachydermatis, precedentemente isolati dalle orecchie di cani affetti da otite esterna.

I risultati di questo studio hanno dimostrato che questi tre OE sono generalmente attivi contro le principali specie microbiche coinvolte nell’otite esterna dei cani. 

Le loro proprietà antimicrobiche in vitro sono risultate migliori quando sono state combinate in una miscela, inibendo la crescita batterica a valori di MIC (Minima Concentrazione Inibente, la più bassa concentrazione di OE in grado di inibire la crescita microbica) molto bassi. 
Solamente nel caso di M. pachydermatis è risultato più sensibile il solo OE di santoreggia.

Considerando che l’otite esterna è un problema ricorrente o persistente in molti cani, dovuto ad agenti microbici multiresistenti ai farmaci tradizionali, e considerando la difficoltà di trovare una terapia appropriata, gli OE di origano, santoreggia e timo potrebbero rappresentare un ausilio terapeutico molto valido

Inoltre, l’uso di una miscela contenente i tre oli in parti uguali può inibire la crescita batterica utilizzando una concentrazione di OE molto bassa.

Articolo della dott.ssa Morena Cena, DMV

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