Il coniglio e lo stress, ecco perché è così pericoloso
Cosa sappiamo
Ormai è noto da tempo il rapporto tra stress e alcune patologie, sia nell’uomo che negli animali.
Eppure nel coniglio e più in generale negli animali “preda” lo stress è ancora più pericoloso e può scatenare reazioni gravi, in alcuni casi letali!
Cosa dicono gli studi
L’adrenalina è prodotta dalle ghiandole surrenali in situazioni di stress e paura e ha la funzione di preparare l’organismo all’attacco o alla fuga e mette in atto importanti meccanismi fisiologici.
Ma quando la condizione di stress è prolungata nel tempo i cambiamenti che dovrebbero essere una risposta ad un pericolo momentaneo diventano stabili. Con conseguenze tutt’altro che banali.
Per gli animali erbivori la situazione è più grave: il loro apparato digerente è molto sensibile all’azione dell’adrenalina e le ripercussioni possono essere fatali.
Cosa possiamo fare
Proteggere gli animali dallo stress cronico è possibile. In particolare cominciando ad approfondire il rapporto tra psiche, sistema neurologico, endocrino e sistema immunitario, come ci insegna da tempo la PNEI.
Meglio conosciamo le loro esigenze etologiche più siamo in grado di rispettarle e di aiutarli a vivere meglio!
Cos’è lo stress?
Lo stress è un meccanismo biologico fondamentale. Ha permesso a molte specie compresa la nostra di sopravvivere in un ambiente ostile e disseminato di pericoli come quello in cui ci siamo evoluti.
Se immaginiamo per un attimo di trovarci da soli in una savana o in una foresta e di imbatterci in un leone, un giaguaro o una pantera capiamo immediatamente a cosa serve l’adrenalina!
Anche se molti di noi non vivono più immersi nella natura i meccanismi sono gli stessi e li mettiamo in atto ogni qual volta ci sentiamo in pericolo e proviamo paura.
Per gli animali è lo stesso e per le prede se possibile ancora di più perché per loro sfuggire ai predatori è davvero una questione di vita o di morte!
E se pensiamo che quando vivono in casa con noi si sentano per forza al sicuro ci sbagliamo, perché la sensazione di sicurezza e di fiducia va costruita e richiede tempo, coerenza, pazienza, impegno e cura.
Coniglio e stress
I conigli vengono allontanati dalle madri e dai fratelli e sorelle molto presto, spesso addirittura a sole quattro settimane.
Si ritrovano da soli o con altri conigli, vengono portati in luoghi rumorosi, pieni di persone e altri animali, non di rado sono proprio accanto a predatori come cani e furetti.
Quando vengono adottati hanno già subito molto stress e dar loro modo e tempo di tranquillizzarsi è di fondamentale importanza.
Devono avere almeno un rifugio a disposizione, che consenta loro di stare al buio e in silenzio, come farebbero nei cunicoli in cui vivono in natura.
Sceglieranno di uscire quando si sentiranno di farlo, quando capiranno che non vogliamo forzarli, che li rispettiamo.
Il loro apparato digerente è molto complesso e nei conigli di poche settimane è delicatissimo: l’adrenalina provoca il rallentamento della peristalsi gastroenterica con gravi conseguenze, il contenuto alimentare permane per troppo tempo, fermenta, lo stomaco si dilata, il materiale nel ceco si disidrata e lo svuotamento diventa difficile. Il microbiota si altera favorendo la proliferazione di componenti batteriche che producono tossine che peggiorano ulteriormente la stasi.
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Segnali di stress
I conigli hanno molti modi per comunicarci che stanno vivendo situazioni stressanti:
- Sono sempre allerta, reagiscono con la fuga ad ogni minimo rumore o movimento
- Battono ripetutamente con la zampa posteriore
- Reagiscono con aggressività quando ci avviciniamo o cerchiamo di toccarli
- Respirano più velocemente del solito
- Cambiano abitudini alimentari, si riposano poco o troppo
- Smettono di pulirsi oppure lo fanno eccessivamente
- Compiono ripetutamente azioni di cui non comprendiamo il significato, come mordere continuamente oggetti, addentare il sifone del beverino, camminare in circolo…
Si tratta di segnali generici, che spesso sfuggono finché le conseguenze non sono più gravi e una visita è fondamentale per capire cosa sta accadendo, escludere patologie e fornire consigli per modificare l’ambiente in cui il coniglio vive e le modalità di relazione.
Stress e PNEI, anche per il coniglio
La Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia (se ti interessa saperne di più leggi questo articolo) è una lente attraverso cui guardare per aiutare gli animali e i loro famigliari a vivere in armonia e quanto più possibile in una condizione di benessere.
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La stretta correlazione tra la psiche e gli organi e gli apparati sottolinea ancora una volta l’importanza di rispettare le necessità etologiche delle specie con cui conviviamo per prevenire gravi (e comuni purtroppo…) problemi di salute.
Per il coniglio è fondamentale sviluppare legami di fiducia con i propri famigliari, avere a disposizione spazio adeguato per muoversi, un’alimentazione fresca e varia, acqua pulita, luoghi per riposare senza essere disturbato, attività da fare da solo e in compagnia per non annoiarsi e per approfondire i legami con le persone con cui vive.
Anche nel corso di una visita in clinica o in ambulatorio è importante approcciare questi animali con rispetto e cautela, tanto più quando non ci conoscono ancora, sono molto giovani anziani o in corso di patologia.
La gentilezza è di certo uno degli strumenti più preziosi. E non solo per i conigli!
Photo by Lorna Ladrilon Unsplash