Acqua, bisogno primario per tutti gli animali

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Acqua e animali

Fin da piccoli ci sentiamo ripetere che bere è fondamentale.

Sappiamo che potremmo resistere per periodi anche lunghi senza cibo, ma senza acqua proprio no.

Sappiamo anche che non basta bere, è necessario farlo nelle giuste quantità. Senza contare che anche la qualità dell’acqua è di primaria importanza.

E gli altri animali terrestri? Come soddisfano il loro fabbisogno idrico?

Sul meccanismo fisiologico della sete negli animali sono stati condotti numerosi studi, come quello di Fitzsimons comparso nel 1976 tra le pagine della rivista Kidney International…

Acqua e animali terrestri

Tutti gli organismi terrestri sono in grado di mettere in atto meccanismi e comportamenti fondamentali per soddisfare il loro bisogno di acqua, senza la quale non potrebbero sopravvivere.

Mammiferi, uccelli e rettili hanno processi ben definiti che conducono alla sensazione di sete e alla conseguente necessità di soddisfacimento.

Gli anfibi invece in genere assorbono l’acqua attraverso la cute in base alle necessità.

La prolattina e la sete

È interessante considerare che i tritoni sono indotti dal rilascio di prolattina a cercare acqua per riprodursi.

La stessa prolattina che sappiamo essere implicata nel meccanismo della sete nei mammiferi.

Per i tritoni sembrerebbe trattarsi di uno stimolo legato alla riproduzione e non alla sete, eppure è possibile che anche gli anfibi possano provare una sensazione simile alla sete, che li induce a scavare alla ricerca di umidità in zone aride.

I pesci bevono?

Sembra strano, eppure anche gli organismi acquatici bevono!
L’anguilla ed altri teleostei bevono di continuo per compensare le perdite dovute all’osmosi.
Smettono solo quando si trovano in acqua dolce.

Ovviamente il meccanismo che induce gli animali acquatici ad assumere acqua è meno complesso rispetto a quello degli organismi terrestri, che devono necessariamente andare alla ricerca di una fonte di approvvigionamento idrico.

Foto di Keenan Novis

Dall’acqua alla terra, il passaggio evolutivo

Nel 2015 un gruppo di ricercatori ha esplorato il ruolo cruciale del passaggio della vita dall’acqua alla terra nello sviluppo del complesso meccanismo della sete e della regolazione neuroendocrina dell’omeostasi dell’acqua e degli elettroliti.

Oltre ai cambiamenti da un punto di vista comportamentale, integrati nei circuiti cerebrali, la maggior parte delle risposte sistemiche hanno richiesto l’integrazione del sistema cardio-vascolare, endocrino e del sistema nervoso autonomo, che regolano le risposte appropriate da parte del rene.

Il controllo dell’equilibrio idrico e del sodio dunque può essere valutato da differenti punti di vista: biofisico, evolutivo e storico.
L’integrazione dei saperi è quanto mai importante per comprendere al meglio la complessità di tale meccanismo integrato di controllo neuroendocrino.

In conclusione

Il meccanismo della sete e la quantità di acqua necessaria quotidianamente varia come è ovvio da una specie all’altra, anche in base a parametri ambientali quali temperatura e umidità.

Ciò non toglie che sia vitale per tutti gli organismi terrestri e non deve mai mancare un contenitore con acqua fresca e pulita di adeguata struttura e dimensione quando ospitiamo gli animali in cattività.

Anche quando ci sembra che bevano pochissimo, come accade per il coniglio che assume la gran parte dell’acqua necessaria dai vegetali, l’acqua non deve mai mancare!

Foto di Anna Shvets da Pexels

Post di Cinzia Ciarmatori, DMV, GPCert(ExAP)

Foto di Kira Louw da Pexels

Articoli citati nel testo:

  • Fitzsimons J.T., The physiological basis of thirst, Kidney International, Vol.10 Issue 1, 1976
  • De Souza Mecawi A. et al., Neuroendocrine Regulation of Hydromineral Homeostasis, Comprehensive Phsyology, Vol. 5 Issue 3, 2015

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