Nutraceutica in oncologia veterinaria

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Nutraceutica in veterinaria

Il termine nutraceutica è stato coniato nel 1989. Un neologismo ottenuto fondendo tra loro Nutrizione e Farmaceutica.

I nutraceutici sono composti chimici bioattivi, ottenuti da fonti naturali, con interessanti attività farmacologiche.
Raramente si trovano negli alimenti in quantità sufficienti a raggiungere dosaggi terapeutici, per questo ci vengono in aiuto moderne tecnologie in grado di concentrarli e renderli maggiormente biodisponibili.

Anche la nutraceutica in veterinaria sta riscuotendo grande interesse e sta rivelando grandi potenzialità in molti ambiti, in particolare in oncologia.

Nutraceutica in veterinaria

Le sostanze nutraceutiche più comunemente sono derivate da piante, alimenti e fonti microbiche.
Il loro impiego in medicina umana si perde lontano nel tempo: tradizioni di cura come l’Ayurveda e la Medicina Tradizionale Cinese utilizzavano il potere curativo degli alimenti già cinquemila anni fa.

Nel tempo molte sostanze sono state impiegate anche per la cura degli animali.
Con un interesse crescente negli ultimi decenni anche a causa del ben noto fenomeno dell’antimicrobico resistenza.

I nutraceutici infatti sono in grado di modulare efficacemente alcune funzioni degli organismi animali, migliorarne la fisiologia, svolgere un ruolo preventivo su molte patologie e integrarne l’alimentazione.

Nutraceutica in oncologia veterinaria

Una disciplina che sta scoprendo la validità di un approccio integrato, in particolare della nutraceutica, è senza dubbio l’oncologia. Sia in medicina umana che veterinaria.

Sono moltissimi i fito-ingredienti con un notevole potenziale antitumorale. Tra questi senz’altro la curcumina, il resveratrolo, la quercetina, la genisteina e l’epigallocatechina gallato.

Un articolo pubblicato nel 2019 su Critical reviews in eukaryotic gene expression ha valutato la validità di nuove tecnologie per rendere più efficaci queste sostanze.
In particolare lo studio analizza i nutraceutici incapsulati in nanoparticelle polimeriche biocompatibili e biodegradabili, che hanno evidenziato risultati straordinari in termini di solubilità, assorbimento, biodisponibilità e potenziale antitumorale rispetto ai nutraceutici da soli o in altri sistemi di somministrazione.

Curcuma e curcumina

La curcumina, potente antiossidante e antinfiammatorio contenuto nella Curcuma, è stata ampiamente studiata.
Ha dimostrato di avere effetti antitumorali ottimali dopo l’integrazione in nanoparticelle.

Una volta raggiunto l’intestino tra l’altro numerosi microrganismi del microbiota trasformano la curcumina in metaboliti ancora più attivi. Con un’importante azione neuroprotettiva.

Senza dimenticare gli effetti regolatori sul microbiota stesso, l’efficacia su numerose patologie del sistema cardiocircolatorio, l’uso promettente nel trattamento del diabete mellito di tipo 2, solo per citarne alcuni.

Tra l’altro gruppi di ricercatori indiani negli anni ’70 sono stati i primi a condurre studi su questa sostanza. Hanno indagato e confermato il ruolo ipocolesterolemizzante della curcumina su gruppi di ratti.

In ambito oncologico la curcumina è guardata con grande interesse per la potente attività immunomodulatoria e antiossidante, oltre all’attivazione della caspasi-3 (gruppo di proteine in grado di portare le cellule all’apoptosi).

Conclusione

Una trattazione completa dell’argomento, data anche la vastità ed importanza, esula dalle possibilità e dallo scopo di questo articolo.

Resta il fatto che si tratta di un argomento di estremo interesse per i medici veterinari che vogliano ampliare le proprie conoscenze in termini di integrazione dei saperi in medicina e approfondire le opportunità terapeutiche in oncologia.

Un ambito di studio di grande rilevanza nel quale la nutraceutica può assumere un ruolo di rilievo.

Articolo della dott.ssa Cinzia Ciarmatori, DMV

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