Oli essenziali in dermatologia veterinaria: realtà o utopia?

Gli oli essenziali (OE) sono prodotti delle piante, liquidi a temperatura ambiente, ottenuti per distillazione in corrente di vapore oppure estratti tramite spremitura meccanica (nel caso degli OE estratti da scorza di agrumi).
Molti OE sono caratterizzati da una o più delle seguenti proprietà:
- antimicrobiche nei confronti di batteri e miceti
- antinfiammatorie, decongestionanti e antalgiche
- eudermiche e lenitive
- antipruriginose
- cicatrizzanti
- rubefacenti.
Per questo motivo possono rivelarsi molto utili in caso di patologie dermatologiche, anche in associazione alle terapie farmacologiche convenzionali.
Indicazioni d’uso
In dermatologia gli OE possono essere utilizzati sia su base eziologica (batteri, miceti ecc.) sia su base sintomatica (prurito, infiammazione, desquamazione ecc.).
Inoltre, possono essere utili come riequilibranti dell’ecosistema cutaneo: sembra infatti che possano stimolare sia il sistema immunitario sia i cheratinociti, migliorando le difese locali, dello strato corneo e del materiale lipidico intercellulare.
Si può quindi consigliarne l’uso complementare alla terapia farmacologica convenzionale, soprattutto nei casi recidivanti che non rispondono più alle cure tradizionali.
La scelta di un determinato OE o di una miscela di OE può essere effettuata sulla base delle evidenze cliniche presenti in letteratura (sia nell’uomo che negli animali), degli utilizzi tradizionali e dello stato clinico del paziente.
Poiché la sensibilità dei diversi ceppi batterici agli OE può variare, per la prescrizione antibatterica è consigliabile basarsi sull’esito di un aromatogramma, un test di laboratorio che consente di valutare la sensibilità di una specie batterica a determinati OE.

Oli essenziali in dermatologia. Come si usano?
In ambito dermatologico gli OE si utilizzano topicamente, applicati sulla pelle. Tuttavia è fondamentale diluirli in oli vegetali (come quello d’oliva, di mandorle dolci, di semi di girasole, di sesamo ecc.) oppure burri (come quello di karité), scelti a seconda delle rispettive proprietà dermatologiche e sulla base della patologia da trattare.
La diluizione nel veicolo grasso garantisce l’ottimale assorbimento dei componenti attivi dell’OE (che per loro natura tendono a volatilizzarsi rapidamente quando sono esposti all’aria) e riduce l’eventuale irritazione della pelle.
Per le applicazioni cutanee la concentrazione di OE varia a seconda:
- del tipo di OE utilizzato
- della patologia da trattare
- delle caratteristiche del paziente (specie, dimensione, età, metabolismo ecc.).
Possono essere utilizzate miscele che vanno dal 0,5% fino al 3% di OE. Alcuni autori consigliano concentrazioni anche più alte (fino al 10% e oltre) per OE piuttosto maneggevoli come quello di lavanda vera (Lavandula angustifolia).
Nel gatto, che è più sensibile agli effetti potenzialmente tossici degli OE rispetto ad altre specie animali per via del suo particolare metabolismo (carenza dell’enzima glucuroniltransferasi deputato al processo di detossificazione epatica), non tutti gli OE possono essere utilizzati e la diluizione deve essere maggiore rispetto alle altre specie animali. Inoltre è bene utilizzarli per brevi periodi (7-10 giorni al massimo), intervallati da un periodo di interruzione (15-20 giorni).
Eventuali eventi avversi
Le reazioni avverse conseguenti all’impiego dermatologico degli OE sono possibili e possono essere rappresentate da irritazione cutanea diretta oppure da ipersensibilità con reazioni di tipo immunitario.
In caso di applicazioni cutanee inappropriate, a dosi molto elevate, ripetute e protratte per periodi prolungati, possono verificarsi anche sintomi sistemici.
Patologie dermatologiche che possono beneficiare dell’uso degli oli essenziali
Alcune patologie dermatologiche che possono beneficiare dell’uso degli oli essenziali e in letteratura sono disponibili prove scientifiche in merito sono:
- la dermatite atopica (Blaskovic M et al., 2014; Fitzi J et al., 2002)
- la dermatite da Malassezia (Nardoni S et al., 2014)
- le dermatofitosi (Mondello F et al., 2015)
- l’ipercheratosi canina (Catarino M et al., 2017).
Bibliografia
- Amati P, Cena M, “Oli essenziali e dermatologia: l’aromaterapia come possibile coadiuvante nella terapia di alcune comuni patologie dermatologiche”, in SUMMA Animali da Compagnia, n. 2, 2023
- Mondello F et al., Oli essenziali per la salute dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente, Roma: Istituto Superiore di Sanità, 2015
- Pucitta F, “Aromaterapia veterinaria per cani e gatti”, Edizioni Olidee, 2021
Articolo della dott.ssa Morena Cena, DMV