Olio essenziale e idrolato di Elicriso antiossidanti e antimicrobici

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Elicriso

In un periodo storico come quello attuale, in cui l’antibiotico-resistenza rappresenta un problema globale e in progressiva espansione, la comunità scientifica si sta impegnando per sviluppare e sperimentare nuove strategie per combattere le infezioni.

Da diversi anni gli oli essenziali rappresentano un’arma molto efficace contro questo problema e numerosi studi scientifici lo dimostrano.

Al contrario, poco si sa sulle capacità antimicrobiche degli idrolati, ovvero il sottoprodotto acquoso della distillazione in corrente di vapore degli oli essenziali.

Eppure, anche loro possono rivelarsi estremamente utili in tal senso, come nel caso dell’idrolato di Elicriso.

La pianta di Elicriso

L’Elicriso (Helichrysum italicum, famiglia Compositae) è una tipica pianta erbacea mediterranea, caratterizzata da fiori gialli riuniti in capolini, che fiorisce durante l’estate.
In fitoterapia si utilizzano i fiori o le sommità fiorite.

Già in tempi antichi questa pianta è stata presa in considerazione per le sue attività farmacologiche e utilizzata nella medicina tradizionale per le sue proprietà antinfiammatorie, antibatteriche e antiossidanti. 
Le applicazioni terapeutiche riportate più frequentemente sono correlate a condizioni infiammatorie della pelle, dell’apparato respiratorio e gastrointestinale.

Elicriso è una tipica pianta erbacea mediterranea, caratterizzata da fiori gialli riuniti in capolini, che fiorisce durante l’estate

L’olio essenziale di Elicriso

Nonostante esista una grande varietà di estratti di questa pianta, differenti tra di loro chimicamente, le proprietà farmacologiche più significative sono attribuite all’olio essenziale (OE), soprattutto quando utilizzato per applicazioni cutanee.

Quello di Elicriso è uno degli OE più popolari in cosmetologia perché stimola la circolazione sanguigna cutanea, rigenera efficacemente le lesioni della pelle e nell’uomo contribuisce a ridurre la comparsa delle rughe.
Inoltre, diversi studi hanno dimostrato che ha un’azione antibatterica e antifungina ed è efficace contro batteri e funghi che possono causare irritazioni cutanee, infezioni e ritardo nella guarigione delle ferite. 

Relativamente alla composizione chimica dell’OE di Elicriso, è riportata una grande variabilità, in relazione a fattori quali l’origine geografica e le condizioni ambientali di crescita della pianta. 

L’OE proveniente dai Balcani è caratterizzato da un elevato contenuto di ⲁ-pinene (∼22%), seguito da 𝛾-curcumene (∼10%), β-selinene (∼6%), acetato di nerile (∼6%) e β-cariofillene (∼5%).
L’OE proveniente dalla costa adriatica è caratterizzato prevalentemente ⲁ-curcumene (∼15-29%), 𝛾-curcumene o ⲁ-pinene (∼25-30%) e acetato di nerile (∼4-14%).

L’idrolato

L’idrolato (o acqua aromatica) di Elicriso è il prodotto acquoso secondario della distillazione in corrente di vapore dell’OE. (Per conoscere l’impiego degli idrolati per il gatto puoi leggere qui).
Ha una composizione chimica ben diversa, caratterizzata principalmente da ⲁ-terpineolo, carvacrolo e 1,8-cineolo.

Oltre all’utilizzo in cosmetica, gli idrolati hanno mostrato un notevole potenziale applicativo nell’industria agro-alimentare per ostacolare lo sviluppo di microrganismi patogeni e deterioranti nei prodotti alimentari e negli ambienti di lavoro, nonché nella rimozione del biofilm microbico.

Mentre le proprietà biologiche degli OE sono ben note alla comunità scientifica, poco si sa su quelle degli idrolati a causa della scarsità degli studi scientifici in merito. 

Nuove evidenze scientifiche

Uno studio scientifico pubblicato nel 2022 sulla rivista Antibiotics ha testato la capacità antiossidante e citotossica dell’idrolato di Elicriso, comparandola con quella del rispettivo OE. Inoltre, sono stati valutati gli effetti antimicrobici. 

Nonostante l’OE abbia mostrato un’attività antiossidante 100 volte più alta rispetto a quella dell’idrolato, il potenziale antiossidante di quest’ultimo è stato comunque considerato soddisfacente.

Per quanto concerne la citotossicità, valutata testando i due prodotti a diverse concentrazioni su linee cellulari di origine cutanea e intestinale, è emerso che l’idrolato non mostrava alcune effetto citotossico anche quando utilizzato puro (non diluito), a differenza dell’OE. 

Tale differenza è sicuramente correlabile alla diversa composizione chimica dei due prodotti e, in particolare, al fatto che l’idrolato è una soluzione molto più diluita.

L’azione antimicrobica dell’idrolato di Elicriso è stata testata contro diversi ceppi batterici, calcolando per ognuno la MIC (minima concentrazione inibente). 
Tutti si sono dimostrati sensibili, ad eccezione di S. aureus.
Nello specifico il massimo effetto antimicrobico si è avuto con C. jejuni e, a seguire, da E.coli e P. aeruginosa.

I risultati di questo recente studio dimostrano, dunque, che l’idrolato di Elicriso costituisce sì un prodotto secondario della distillazione dell’OE, ma non andrebbe scartato poiché è caratterizzato da interessanti proprietà antiossidanti e antimicrobiche e non risulta citotossico.

In conclusione

A causa dell’emergenza e della diffusione della resistenza microbica ai farmaci, c’è un grande interesse nello sviluppo e nella sperimentazione di nuove strategie per combattere le infezioni.

Mentre numerosi articoli scientifici dimostrano le notevoli proprietà antimicrobiche di molti OE (ad es. cannella, chiodi di garofano, origano, santoreggia, ecc.), poco si sa in merito all’azione degli idrolati, a causa dello scarso numero di studi. Si auspica che in futuro questi studi aumentino. Affinché sia possibile stabilire se e quali idrolati possono essere utilizzati come parte di una strategia per combattere l’antibiotico-resistenza.

Bibliografia

  • Bezek K et al., “Antioxidant and Antimicrobial Properties of Helichrysum italicum (Roth) G. Don Hydrosol”, in Antibiotics, 2022
  • Chiereghin P, Farmacia verde, manuale di fitoterapia, Edagricole, 2011

Articolo della dott.ssa Morena Cena, DVM

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