Il ruolo dell’ossitocina nel cane e nel gatto

L’ormone ossitocina nel cane e nel gatto: ruolo nella relazione animale-persona e nella valutazione del benessere animale
In questo articolo verranno presentate alcune delle scoperte scientifiche relative al ruolo dell’ossitocina. Essa sembra regolare le relazioni tra individui e potrebbe essere utilizzata come parametro per la valutazione del benessere psico-fisico degli animali domestici.
Che cos’è l’ossitocina?
L’ossitocina è un ormone di natura proteica (un peptide di nove aminoacidi).
E’ conosciuto da tempo il suo ruolo, sia nell’uomo che negli altri mammiferi, nel parto e nell’allattamento.
L’ossitocina, infatti, durante il travaglio ed il parto provoca contrazioni delle fibrocellule muscolari lisce uterine, favorendo l’espulsione del feto.
Agisce poi sulle cellule muscolari lisce della mammella, favorendo l’eiezione del latte durante l’allattamento.
Altre funzioni dell’ossitocina
Oltre alle classiche funzioni ormonali appena descritte, l’ossitocina possiede anche la capacità di regolare i comportamenti sociali, sessuali e materni.
Essa influenza l’amigdala, una componente centrale dei circuiti neurali che regolano il comportamento sociale, la cognizione e la paura.
Negli esseri umani, l’ossitocina è un mediatore chiave della sfera emotiva nei processi di attaccamento, riconoscimento sociale e dinamiche di gruppo.
È stato dimostrato un coinvolgimento di questo ormone nel legame madre-bambino e nel legame tra partner sessuali, anche in un certo numero di specie non umane. Più recentemente è stato dimostrato che i livelli di ossitocina si elevano quando si interagisce con partner sociali preferiti come gli “amici” [1].
Il “mutual gaze” e il ruolo dell’ossitocina nella specie umana
Lo sguardo gioca un ruolo importante nella comunicazione umana.
Lo sguardo non solo facilita la comprensione delle intenzioni dell’altro ma interviene anche
nella creazione di rapporti di affiliazione con gli altri.
Negli esseri umani, lo “sguardo reciproco” (“mutual gaze”) è una manifestazione fondamentale dell’attaccamento sociale tra madre e figlio.
L’ossitocina è positivamente associata alla durata dello sguardo madre-bambino.
Inoltre, l’attivazione del sistema dell’ossitocina è implicata nei sistemi di ricompensa sociale, e inibisce lo stress indotto dall’attività del sistema ipotalamo-ipofisi-surrene asse [2].
Ossitocina nel cane e nel gatto: relazione cane-proprietario, alcune ricerche
Vari studi hanno descritto la relazione tra cane e proprietario come un legame di attaccamento, simile a quello tra genitore e figlio o tra soggetti appartenenti allo stesso gruppo sociale (ne abbiamo parlato qui).
Era già stato appurato che una interazione tattile tra cane e persona fa innalzare i livelli di ossitocina sia nel cane che nella persona.
Gli autori dello studio [2], nel 2015, hanno poi voluto testare l’ipotesi secondo la quale esiste un “circuito” positivo tra proprietari e cani mediato dallo sguardo e dall’ossitocina.
Alcuni risultati
Sono stati misurati i livelli di ossitocina nelle urine di cane e proprietario dopo una interazione visiva (mutual gaze), sia breve che lunga, una tattile e una vocale. Lo stesso è stato fatto per un gruppo di lupi allevati dall’uomo.
E’ stato rilevato un aumento dei livelli di ossitocina nelle urine di cani e persone a seguito dell’interazione visiva. In particolare, questo è stato significativo quando il tempo di durata dello sguardo era lungo rispetto al breve.
Nei lupi, invece, non è stata trovata correlazione tra interazioni e cambiamenti nei livelli di ossitocina.
Si presume quindi che lo sguardo cane-proprietario come forma di comunicazione sociale si sia evoluto durante la domesticazione.
Il guardarsi innesca il rilascio di ossitocina nel proprietario e facilita l’interazione reciproca e affiliativa. Inoltre, attiva i circuiti dell’ossitocina anche nei cani in un “circolo positivo”.
Ossitocina nella relazione cane-persona, altri risultati
Altre ricerche si sono susseguite negli anni, con risultati talvolta sovrapponibili a quelli sopracitati, talvolta discrepanti.
Alcuni studi, ad esempio, hanno rilevato che l’innalzamento di ossitocina si verifica maggiormente in seguito al contatto fisico gentile tra cane e proprietario, rispetto ad una interazione visiva.
Lo studio [1] ha misurato le variazioni dei livelli di ossitocina urinaria in cani, proprietari e persone conosciute ai cani prima e dopo una sessione di interazione fisica gentile.
E’ stato osservato che la variazione dei livelli di ossitocina era molto variabile a seconda del soggetto. Inoltre, non sono state rilevate differenze significative nei livelli di ossitocina tra interazione cane-proprietario e interazione cane-persona a lui conosciuta.
Secondo questi risultati, quindi, le variazioni nei livelli di ossitocina potrebbero non essere legate al legame di attaccamento specifico cane-proprietario.
Gli autori dello studio hanno esaminato le possibili motivazioni alla base delle differenze nei risultati dei diversi lavori scientifici.
Tra queste: variabilità nel campione, anche in relazione alla razza (sembra che ci siano razze maggiormente responsive di altre alla somministrazione esogena di ossitocina); metodi di analisi dei campioni biologici e scelta della tipologia di campione (urina, saliva, sangue).
Ci si domanda anche se i livelli di ossitocina misurati nei campioni di urina, sangue o saliva rispecchino il rilascio dell’ormone a livello cerebrale.

Ossitocina nel cane e nel gatto: un parametro per misurare lo stato di benessere del gatto
Un gruppo di ricercatori [3] ha raccolto campioni di urina da gatti domestici, per quantificare
il cortisolo come indicatore di stati di stress negativi e l’ossitocina come indicatore di benessere psico-fisico.
Sono stati anche studiati i fattori che possono influenzare questi parametri, quali lo stile di vita del gatto, l’organizzazione dell’ambiente di vita, la frequenza delle interazioni dei proprietari con il proprio animale.
I risultati hanno mostrato che la frequenza della comunicazione basata su segnali tattili e uditivi da parte dei proprietari era correlata positivamente con la concentrazione media di ossitocina nelle urine degli animali.
Non sono stati invece identificati fattori associati alla concentrazione di cortisolo urinario.
I risultati di questo studio indicano che le interazioni con il proprietario influenzano lo stato fisiologico dei gatti e suggeriscono che l’ossitocina è un parametro utile per valutare la loro salute e il loro benessere.
Gli autori dello studio lasciano però aperta una domanda: sono le interazioni iniziate dai proprietari a causare l’aumento dell’ossitocina, oppure sono le concentrazioni più elevate di ossitocina in alcuni soggetti a facilitare il contatto tra essi e i proprietari?
E’ possibile, infatti, che gatti con concentrazioni più elevate di ossitocina urinaria tollerino
maggiormente il contatto con i loro proprietari.
Ossitocina e interazioni con i cani, qualche riflessione personale
Si è parlato di ossitocina e interazioni visive, vocali, fisiche, tra persone ad animali.
Gli studi si riferiscono a interazioni delle persone con i cani basate su modalità gentili, senza forzature.
Nel paper [1] viene sottolineato che le interazioni visive e tattili durante il test dovevano avvenire senza imporre nulla al cane, nel modo più rilassato possibile. Il setting sperimentale era inoltre un luogo conosciuto dai cani. Tuttavia veniva chiesto alla persona di tentare di toccare il cane e guardarlo negli occhi, anche richiamando la sua attenzione.
Mi chiedo quindi se una interazione in qualche modo non totalmente spontanea determini, sul rilascio di ossitocina, delle differenze rispetto a sguardi e richieste di contatto più “naturali”.
Alcuni professionisti che si occupano di educazione del cane, insegnano ai proprietari a farsi guardare dal proprio cane utilizzando un adescamento attraverso un boccone di cibo posizionato vicino agli occhi. Questo servirebbe per incentivare l’attenzione del cane verso il proprietario, in modo che il cane possa imparare a rispondere ad un richiamo in diverse situazioni.
Talvolta viene sostenuto che questo serva anche a rafforzare la relazione.
Personalmente ho dei dubbi su questo ultimo punto. Ritengo infatti che la relazione non si costruisca o rafforzi attraverso comandi o condizionamenti.
Sarebbe interessante testare se in una dinamica come questa (“guardami a comando” in seguito ad addestramento) si abbia un aumento dei livelli di ossitocina in cane e proprietario.
Ossitocina, l’ormone dell’amore?
Talvolta si dice che l’ossitocina sia “l’ormone dell’amore”. Effettivamente, come abbiamo visto, essa ha un ruolo nei rapporti affettivi e nella socialità.
Ci possiamo domandare se cani e gatti provino un sentimento come l’amore.
E’ stato appurato che gli animali non umani provano le emozioni di base come gli umani, e non si esclude che possano provare sentimenti come la gelosia (esiste uno studio sulla gelosia nel cane).
Nella mia opinione, gli animali possono provare il sentimento dell’amore, seppur magari non l’amore romantico come è inteso quello tra partner.
La ricerca sul ruolo dell’ossitocina in questo senso deve continuare, ma potrebbe davvero essere una delle basi neurochimiche del sentimento che lega i nostri cani e i nostri gatti a noi e viceversa.
Articolo della Dott.ssa Eva Ricci, DVM, Biologa, etologa
[1] Marshall-Pescini S., et al. The Role of Oxytocin in the Dog–Owner Relationship. Animals. 2019; 9(10):792.[2] Nagasawa M., et al. Oxytocin-gaze positive loop and the coevolution of human-dog bonds. Sience, 2015; 348(6232): 333-336.[3] Nagasawa T., et al. Physiological Assessment of the Health and Welfare of Domestic Cats—An Exploration of Factors Affecting Urinary Cortisol and Oxytocin. Animals, 2022; 12: 3330.