Salute e benessere del gatto partono anche dalla ciotola!

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benessere del gatto

I gatti in natura fanno molti piccoli pasti.
Quando vivono in ambiente domestico non è semplice rispettare le loro abitudini.
Eppure il benessere del gatto passa anche da lì.
Uno studio del 2020 prova ad escogitare soluzioni che possano migliorare la vita dei felini domestici e la loro salute.
Anche quando vivono in casa!

Il benessere del gatto passa dalla ciotola

Quando un animale si trova a vivere in ambito domestico non ha accesso libero all’alimentazione.
I famigliari decidono quando e come alimentarli e questo influisce sul benessere quanto più ci si allontana dalle esigenze etologiche della specie ospitata.
Ecco perché alcuni ricercatori dell’Università di Davis, in California, hanno dedicato uno studio proprio a questi aspetti della nutrizione del gatto.

La premessa analizza alcuni dei disturbi più diffusi nei felini domestici correlati all’alimentazione, tra questi l’obesità e alcuni problemi comportamentali.

Si tratta ovviamente di questioni multifattoriali, che non è possibile ricondurre esclusivamente ad errori alimentari, ma resta il fatto che uno degli obiettivi principali dell’alimentazione è quello di promuovere e mantenere la salute fisica e psicologica. Valutare le preferenze del gatto è un aspetto fondamentale.

Come mangiano i gatti?

I gatti in natura sono predatori generalisti, in grado di adattarsi e sopravvivere in molti ambienti diversi proprio grazie alla loro capacità di nutrirsi di specie differenti. Piccoli roditori e uccelli, ma anche pesci, invertebrati, rettili e anfibi.

Come per tutte le altre specie in natura, anche l’alimentazione felina cambia con le stagioni, in base alla differente disponibilità di cibo.

Alcuni gatti sembrano “specializzarsi” nella caccia ad alcune prede specifiche, altri invece sono meno selettivi.

Benessere del gatto e vita domestica

Lo studio ha analizzato i comportamenti dei famigliari dei gatti, che sono stati così riassunti.
Almeno il 40% degli intervistati ha dichiarato di alimentare il gatto o i gatti conviventi esclusivamente con cibo secco.
Un 30% dice invece di integrare anche con cibo umido.

Il 40-60% dei gatti ricevono cibo una o due volte al giorno. Tra quelli che hanno sempre cibo a disposizione è maggiore la possibilità di insorgenza di obesità e patologie correlate.

I gatti in realtà, quando loro consentito, tendono a replicare un comportamento alimentare naturale, facendo tra gli 8 e i 16 pasti al giorno.

Cibo senza sforzo o contrafreeloading?

In natura gli animali compiono uno sforzo e dispendio di energie per procacciarsi il cibo.
Proprio per questo avere la ciotola sempre piena senza alcuno sforzo non è appagante per loro, gatto compreso.

Molti studi infatti hanno dimostrato che molti animali in cattività preferiscono spendere energie per poter mangiare, un comportamento denominato contrafreeloading da Glen Jensen nel 1963.

Anche se la fame non è l’unico motivo che spinge i gatti a cacciare, è comunque la motivazione che li spinge a cacciare maggiormente e proprio per questo motivo un gatto non sazio sceglierà di buon grado di utilizzare quelli che vengono definiti foraging toys.

Foraging toys e benessere del gatto

I foraging toys o foraging puzzle sono dispositivi di arricchimento ambientale che ben si prestano al contrafreeloading in molte specie, dal cane al gatto ai pappagalli.

Si tratta di oggetti che possono ospitare cibo secco o umido, che viene rilasciato in seguito a determinate azioni degli animali.

Per i cani sono ben noti alcuni prodotti in gomma, che presentano uno o più alloggiamenti per il cibo. Masticandoli e facendoli rotolare, il “premio” esce all’esterno e può essere raggiunto e mangiato.

I famigliari dei gatti sono molto meno preparati all’idea che anche i felini amano guadagnarsi il cibo, piuttosto che trovarlo sempre disponibile in una ciotola. Eppure educarli in questo senso avrebbe molti vantaggi in termini di salute e benessere.

Conclusioni

Una ciotola sempre piena di cibo secco, che non viene lavata tra un pasto e l’altro né al termine della giornata oppure cibo umido lasciato all’aria per ore, sono ancora troppo spesso l’unica realtà alimentare dei gatti che vivono in casa.

Eppure sappiamo bene quanto sia importante rispettare le esigenze etologiche degli animali, anche quelle in tema nutrizionale.

Un arricchimento ambientale nutrizionale e il rispetto delle esigenze del gatto, anche in termini di gusto, possono risolvere o contribuire a prevenire molti disturbi e patologie legate all’alimentazione, come l’obesità ma anche problemi comportamentali.

Il cibo dunque non va valutato, in un’ottica di salute in chiave PNEI, solo da un punto di vista nutrizionale ma anche quali-quantitativo, considerando le recenti acquisizioni in tema di microbiota del gatto e di asse intestino-cervello.

Imparando a rispettare le esigenze di un piccolo predatore che caccia in solitaria piccole prede, in particolare nelle ore serali e notturne!

Articolo di Cinzia Ciarmatori, DMV, GPCert(ExAP)

Foto di Marko Blazevic da Pexels

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