Telemedicina e Veterinaria, il futuro è già qui
Si pensa alla Telemedicina come ad un’evoluzione futuristica dell’arte medica.
Qualcosa a cui dovremo abituarci, ma non ora, protagonista di un tempo che verrà.
La Telemedicina invece è più che mai una realtà, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito un osservatorio globale sull’e-Health sedici anni fa.
E da allora è stata fatta molta strada e che si possa tornare indietro non è più neanche pensabile.
OMS e Telemedicina
L’istituzione di un osservatorio globale sull’eHealth per monitorare lo sviluppo di Information and Communication Technologies (ICT) applicate alla medicina, inclusa la Telemedicina e fornire notizie affidabili e indicazioni sulle migliori pratiche, politiche e standard è del 2005.
Da allora, partendo proprio da progetti di Telemedicina applicata a missioni umanitarie nei paesi più poveri, l’OMS ha approfondito e valutato ogni aspetto, dall’etica, alla politica, dalla sostenibilità economica agli standard procedurali e strumentali.
Nel 2006 vengono analizzate le necessità degli Stati membri in tema di strumenti e servizi.
Nel 2007 si valutano i progressi degli stessi Stati in merito alla costruzione dei fondamenti dell’eHealth e nel 2008 viene pubblicato un documento dal titolo Building Fondation for eHealth in Europe.
Da Dicembre 2010 a Novembre 2012 escono sei volumi del Global Observatory for eHealth series, di cui il secondo interamente dedicato alla Telemedicina.
Nel 2015 viene lanciato il Third Global Survey on eHealth che coinvolge 125 Paesi, dall’Afghanistan allo Zimbabwe e i dati raccolti confluiscono nel nell’Atlas of eHealth country profiles 2015: the use of eHealth in support of universal health coverage e nel report di Dicembre 2016 Global diffusion of eHealth: Making universal health coverage achievable.
Qual è il fine dichiarato?
La promozione della salute universale, si legge in tutti i documenti, è l’obbiettivo al quale tendere per raggiungere migliori condizioni di salute e benessere in tutto il Pianeta e promuovere così lo sviluppo dell’umanità.
Telemedicina Veterinaria
La Medicina Veterinaria segue sempre più da vicino quella umana: l’evoluzione anche tecnologica nell’ultimo decennio è stata senza precedenti con un impatto evidente sulla professione, sulle strutture veterinarie e sull’intera società.
A Novembre 2018 la Federation of Veterinarians of Europe (FVE) ha pubblicato un comunicato stampa intitolato Embracing innovation and new horizons.
Nel comunicato si legge: “Andare avanti sarebbe potuto essere il tema dell’ultima riunione […]. Prescrizioni elettroniche, aziende, Telemedicina, capacità di leadership e una rete di giovani veterinari sono stati i temi affrontati da circa 140 delegati provenienti da oltre 30 Paesi.”
“Viviamo nel mondo dei Big Data e come veterinari stiamo affrontando un nuovo modo di praticare e vivere la professione […] La Telemedicina dovrebbe essere parte integrante della formazione veterinaria.”
Denis Avignon, guest speaker dell’assemblea, ha sottolineato l’enorme espansione del settore tecnologico, in particolare facendo riferimento ai sensori e ai sistemi di rilevamento, nonché al mondo dell’Internet of Things (IoT), dispositivi connessi alla rete che hanno un ruolo sempre più di rilievo anche in veterinaria.
Ha esortato i colleghi a pensare ad un nuovo modello economico e a definirne quanto prima normative specifiche “prima che lo faccia qualcun altro”.
Nel 2019 a Bruxelles i membri della European Coordinating Committee on Veterinary Training (ECCVT) si sono riuniti per esplorare le potenzialità di utilizzo degli strumenti digitali.
Una “vivace” discussione ha riguardato proprio l’impatto che l’evoluzione tecnologica sta avendo sulla professione medico veterinaria.
IA, Big Data e Computer Learning
Intelligenza Artificiale, big data, computer learning sono solo alcuni degli argomenti, in relazione alle sfide e alle opportunità che offrono.
Alcuni fatti ed evidenze non sono più trascurabili:
- Il modo in cui i veterinari comunicano con i loro clienti è radicalmente trasformato.
- Gli smartphone sono una fonte inesauribile di informazioni e il loro impiego da parte della popolazione è sempre più diffuso.
- Il modo di comunicazione e interazione tra i veterinari ed i loro clienti tende a ridurre al minimo il contatto personale. E ad utilizzare sempre più soluzioni digitali o social media.
- L’Intelligenza Artificiale (IA) è già utilizzata per scopi diagnostici da medici e veterinari.
- È già in atto un processo di disumanizzazione della pratica medica e veterinaria. È importante che i medici e i veterinari siano formati per valutare l’IA, per garantire che i risultati forniti dalle macchine siano affidabili.
- Pertanto, gli operatori sanitari dovrebbero capire come funzionano una macchina e gli algoritmi per garantire una diagnosi corretta.
- L’IA supporta gli operatori sanitari nella diagnosi ma i veterinari e i medici devono prestare maggiore attenzione ad altri aspetti della loro attività. Come la comunicazione, la difesa della salute, la gestione dei big data, la ricerca, la collaborazione, etc.
- L’IA offre ai professionisti l’opportunità di essere disponibili accanto ai loro clienti 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Si prevede che i professionisti che utilizzano migliori tecnologie digitali saranno quelli che avranno più successo in futuro.
- I professionisti devono fidarsi delle macchine e imparare a usarle, non competere con loro.
Solo per dirne alcuni…
Telemedicina e Covid-19
Si potrebbe pensare che questo tipo di evoluzione sia legata alla contingenza pandemica, ma non è così: si tratta di una “rivoluzione” iniziata molto prima.
Certo, l’accelerazione è innegabile, si stima che da un punto di vista sociale e culturale alcuni processi avrebbero richiesto almeno un decennio in più.
Ci siamo solo trovati a questo punto un po’ prima del previsto!
Cos’è la Telemedicina Veterinaria?
La Federazione dei Veterinari Europei (FVE) ha proposto la seguente definizione:
“Telemedicina veterinaria è lo scambio e l’uso di informazioni sulla salute degli animali attraverso piattaforme tecnologiche tra un veterinario e un destinatario (Cliente, veterinario o altro professionista sanitario) nel contesto della relazione veterinario-cliente-paziente (VCPR)”
La stessa FVE ha trasmesso il documento FVE position paper and recommendations on the use of telemedicine a tutte le associazioni nazionali, a scopo di consultazione.
La FNOVI ha istituito un gruppo di studio i cui lavori sono ancora in corso.
Si intende fornire al Ministero della Salute un documento “strutturato e propositivo” per un approccio etico e responsabile all’innovazione digitale. Che tenga in considerazione la responsabilità professionale, la tutela della salute e del benessere degli animali, la gestione dei dati, il consenso informato e le questioni fiscali.
Altri Paesi stanno affrontando l’importante tematica con approcci e soluzioni differenti.
La FVE, nell’auspicare un approccio etico e responsabile, raccomanda ai propri membri “di consentire l’uso della Telemedicina nel contesto di un rapporto veterinario-cliente-paziente (VCPR).
Stabilendo procedure operative standard, codici di condotta e una regolamentazione proporzionata che garantiscano il ruolo del medico veterinario come persona responsabile nella diagnosi delle malattie e nella prescrizione dei farmaci”.
In conclusione
Il tema della Telemedicina, sia umana che veterinaria, è molto complesso.
Una trattazione esaustiva non può certo esaurirsi nello spazio di un post, né di un articolo.
Ho dedicato all’argomento un’intera tesi di Master, ma più approfondisco più tendo a considerarla poco più che un’introduzione!
Quello che è certo però è che, ci piaccia o no, siamo al centro di una vera e propria rivoluzione tecnologica inarrestabile, che ha determinato (e continuerà a farlo) cambiamenti epocali nel rapporto medico-paziente (o famigliare del paziente, nel caso della pediatria e della veterinaria).
Dobbiamo dunque solo chiederci: da che parte vogliamo stare come professionisti della Salute in ottica One-Health?
Post scritto da Dr. Cinzia Ciarmatori, DVM, GPCert(ExAP)
Master II Livello in Teledidattica applicata alle Scienze della Salute e ICT in Medicina
Foto in evidenza di Elena Torre