Vitamina D per i conigli che vivono con noi

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Vitamina D per i conigli

Uno studio finlandese del 2019 analizza la necessità di integrare la vitamina D per i conigli.
In Finlandia infatti durante l’inverno le ore luce sono molto limitate, insufficienti ad una corretta sintesi.

Ma anche i conigli che vivono in casa non hanno sufficiente esposizione alla luce solare diretta, pertanto anche per loro andrebbe valutata la necessità di integrazione.

Quali sono i risultati dello studio?

Vitamina D per i conigli. Cosa sappiamo?

Lo studio finlandese, intitolato Diet is a main source of vitamin D in Finnish pet rabbits, prova a fare chiarezza su una questione importante.
I ricercatori infatti si sono chiesti se conigli esposti a poche ore di luce naturale al giorno potessero avere un livello sufficiente di vitamina D.

Com’è noto, un adeguato contenuto di questa sostanza è fondamentale non solo per un corretto assorbimento del calcio. È necessaria infatti per molte altre funzioni metaboliche, tra cui i processi di crescita, la funzionalità neuro-muscolare e la risposta immunitaria.

La vitamina D si può ottenere dalla dieta, da integratori vitaminici o da sintesi endogena.
È immagazzinato nel fegato e nel tessuto adiposo e in molte specie erbivore e onnivore compresi i conigli il precursore della vitamina D, il colecalciferolo (vitamina D3), è sintetizzato nella cute.

Lo studio finlandese

I ricercatori hanno analizzato la concentrazione sierica del 25-idrossi-colecalciferolo in un campione significativo di conigli.
I dati sono stati elaborati considerando una serie di fattori. In particolare la permanenza o meno all’esterno e la tipologia di alimentazione.

In particolare sono stati suddivisi in quattro gruppi in base all’assunzione di fieno, vegetali ed alimenti commerciali.

– Primo gruppo, alimentato con poco fieno e alimenti commerciali
– Secondo gruppo ad elevato consumo di fieno e nessun alimento commerciale
– Terzo gruppo ad elevato consumo di fieno e basse quantità di commerciale
– Quarto gruppo ad levato consumo sia di fieno che di alimento commerciale

Per l’esposizione alla luce naturale sono stati invece individuati tre gruppi.

– Divieto di accesso all’esterno
– Accesso periodico all’esterno
– Possibilità di accesso regolare all’esterno

Vitamina D per i conigli. I risultati.

I risultati dello studio permettono valutazioni importanti non solo per i conigli che vivono in Paesi, come la Finlandia, con poche ore di luce nella stagione invernale. Ma anche per tutti quelli che vivono in ambiente domestico, senza possibilità di accesso all’esterno.
Le ricerche hanno dimostrato che i livelli più elevati di vitamina D erano presenti nei conigli alimentati con grandi quantità di fieno e di cibo commerciale, ma ha messo in luce anche altri aspetti interessanti.

Tutti i conigli presi in esame erano sani secondo i loro famigliari.
Eppure ad analisi più approfondite quelli con livelli più bassi di vitamina D presentavano problemi a livello subclinico. A dimostrazione del fatto che un’ipovitaminosi D protratta nel tempo predispone a numerose patologie cliniche.

In particolare per questa specie l’obiettivo è puntato sulla malocclusione dentale: un apporto corretto di vitamina D è imprescindibile per consentire un adeguato metabolismo del calcio, che insieme ad altri fattori concorre a ridurre le problematiche dentali acquisite molto frequenti in questa specie.

L’alimentazione si rivela dunque di fondamentale importanza. Fieno di buona qualità ad libitum, foglie di solanacee (patata, peperone e pomodoro) ricche di vitamina D3 e suoi metaboliti e alimenti commerciali di ottima qualità possono fornire una buona base.

Senza dimenticare però l’importanza di consentire, tutte le volte che si può, una vita almeno in parte all’aria aperta!

Articolo della dott.ssa Cinzia Ciarmatori, DMV, GPCert (ExAP)

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