Colestiramina per la diarrea del cane

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Finalmente cominciano ad arrivare pubblicazioni e conferme per l’utilizzo della colestiramina per la diarrea del cane. Se non sai di cosa si tratta, leggi questi case report pubblicati pochi giorni fa su Canine Medicine and Genetics, a firma, ovviamente, anche di Jan Suchodolski!

Cosa sappiamo

La colestiramina è utilizzata nelle persone per il trattamento della BAD (Bile Acid Diarrhoea), complicazione comune del morbo di Crohn e della sindrome dell’intestino irritabile. L’utilizzo nel cane è quasi totalmene clinico, con due sole conferme bibliografiche ad oggi.

Cosa aggiunge questo studio

Lo studio riporta due case report di utilizzo di colestiramina nel cane per periodi di tempo relativamente lunghi (alcuni mesi), per una diarrea non responsiva ad altre forme di trattamento.

Conclusioni

I due casi clinici riportati hanno avuto grande miglioramento, a fronte di praticamente nessun effetto collaterale, dall’assunzione di colestiramina, anche nel lasso di tempo di qualche mese. La BAD dovrebbe essere considerata una possibile diagnosi nei cani con diarrea cronica refrattaria ad altri trattamenti.

Mentre nell’uomo la BAD è una patologia clinicamente riconosciuta, nel cane si è cominciato da pochissimi anni a sospettarne l’esistenza. Ma cosa è la BAD e perché gli acidi biliari dovrebbero causare diarrea? Vediamo in questo articolo.

Dismetabolismi degli acidi biliari e BAD

Gli acidi biliari primari (BAs) sono sintetizzati nel fegato e secreti nel piccolo intestino, dove partecipano come sappiamo al riassorbimento dei grassi. Approssimativamente il 95% degli BAs sono riassorbiti normalmente nell’ileo e entrano nel ricircolo entero-epatico.

La parte di BAs che non viene riassorbita, viene trasformate da alcune specifiche famiglie batteriche (ad esempio Clostridium hiranonis nel cane) in acidi biliari secondari. Se questo non avviene, ad esempio per via di una disbiosi o per via di una enteropatia cronica che porta una maggiore quantità di BAs nel colon, questi hanno un effetto deleterio.

Gli acidi biliari primari infatti stimolano la secrezione di elettroliti e acqua, aumentando la permeabilità mucosale e stimolando la motilità del colon. Questa condizione è comune nelle persone con morbo di Crohn e IBS (sindrome dell’intestino irritabile).

Dismetabolismo degli acidi biliari da Duboc 2013.
Dismetabolismo degli acidi biliari conseguente a disbiosi, da Duboc 2013 [3]. Notare il loop infiammatorio in cui il complesso intestino-microbiota cade anche a seguito della maggiore permanenza di BAs primari nell’intestino.

L’esito di questo dismetabolismo degli BAs è una diarrea acquosa, spesso severa. Il meccanismo della BAD è un’entità clinica talmente importante per i pazienti umani, che le raccomandazioni recenti sono di prenderla in considerazione in prima battuta quando presenti patologie intestinali croniche.

Molto interessante anche il meccanismo che lega glucocorticoidi e BAs: sia in modelli murini che in volontari infatti l’uso di glucocorticoidi porta ad una maggiore espressione dei recettori ASBT (Apical sodium-dependent bile acid transporter). Una maggiore espressione di questi recettori porta probabilmente ad un aumento del riassorbimento dei BAs a livello di ileo. Secondo i ricercatori quindi non è escluso che una parte degli effetti dei corticosteroidi nelle diarrea croniche sia mediato anche da questo meccanismo, oltre alle proprietà anti-infiammatorie e immuno-soppressive ovviamente (riferimenti nel paper originale).

Cosa è la colestiramina e perché si usa nella BAD

La colestiramina è una resina a scambio anionico cloridrata, che lega con grande affinità gli BAs. Quando si lega ai BA si forma un composto insolubile che viene escreto con le feci.

La colestiramina era già indicata in alcuni manuali per la riduzione della ipercolesterolemia idiopatica (medesima indicazione per le persone), nella dose di 0,5-2,0g/cane BID. Ne troviamo anche nota come terapia per la tossicosi da cianobatteri alla dose di 172mg/kg per 17 giorni. Dato che diversi farmaci e tossine vanno incontro a ricircolo entero-epatico secondo gli autori la colestiramina potrebbe essere considerata per diverse terapie di avvelenamenti.

Uno studio molto recente [2] aveva studiato gli effetti secondari di una somministrazione di 14 giorni di colestiramina a cani di razza Beagle (dose di 0,7mg/kg SID), che appare sostanzialmente sicura. I cani non hanno dimostrato infatti perdita di peso e le feci si sono mantenute normali. La digeribilità dei macronutrienti era diminuita, ma comunque in un range di normalità anche alla dose citata, 7 volte superiore a quella utilizzata nei case report dello studio del 2021.

Mancano studi invece sugli effetti a lungo termine dell’utilizzo della colestiramina nel cane. Nell’uomo sono riportati come effetti collaterali costipazione, gonfiore, nausea, flatulenza e sporadici casi di carenza di vitamina K con sanguinamenti spontanei.

Nei Beagle, anche a dosi massicce (1,0g/kg), l’assorbimento della vitamina K sembra al limite ritardato, ma rientra comunque nella norma dopo 24h di sospensione.

La diagnosi di BAD nell’uomo

Nell’uomo esistono alcuni test per diagnosticare la diarrea da acidi biliari primari. Il test SeHCAT è un test che misura la perdita fecale di BAs ed è considerato il gold standard, ma attualmente è disponibile solo in pochi laboratori nel mondo. Altri test hanno buoni livello di specificità solo in alcuni casi, ma comunque la loro disponibilità è limitata.

Nella pratica la BAD ha una diagnosi clinica, empirica, proprio tramite la risposta del sintomo diarrea alla colestiramina.

La BAD nel cane e i case report del 2021

Un Rottweiler di 8 anni, maschio castrato di 52kg con BCS di 5/9 e un Siberian Husky di 4,5 anni, maschio castrato di 34kg con BCS 6,5/9 sono i due case report dello studio del 2021.

Nel primo caso (Rottweiler) il cane presentava una ricaduta severa di una enteropatia cronica, diagnosticata in precedenza, con diarrea acquosa e anoressia. Il cane aveva già seguito diverse terapie e al momento dell’ammissione in clinica era sotto budesonide. Numerosi protocolli erano già stati tentati in precedenza, incluso cambio dietetico, ciclosporina, micofenolato, metronidazolo e altri, con risultati scarsi o comunque poco persistenti. Anche il trapianto fecale non aveva dato un effetto soddisfacente.

Con la somministrazione di colestiramina, alla dose di 2 g ogni 24h per una settimana, i proprietari hanno notato invece immediatamente una maggiore consistenza delle feci (12h dopo la prima somministrazione). La diarrea tendeva comunque a ripresentarsi durante la giornata, sempre nella forma acquosa.

Aumentando la dose a 2g ogni 12h, il miglioramento diventava stabile invece, migliorando l’indice CIBDAI e quello di consistenza delle feci fino a portarli a normalità. Il cane è attualmente mantenuto con una dose di 3g ogni 12h con risultati clinici stabili e un aumento del BCS a 7/9, con maggiore vitalità del paziente.

Il secondo caso clinico ha una storia simile al primo. Anche in questo caso, il Siberian Husky presentava una enteropatia cronica non responsiva ad alcun altro trattamento. Una comorbidità con una dermatosi responsiva allo zinco e una blefarite cronica complicava il caso.

Anche in questo caso, la prima prescrizione di colestiramina è stata di 2g ogni 24h, con un miglioramento netto nelle 12h successive la somministrazione e un seguente peggioramento durante la giornata. Aumentando la dose a 2g ogni 12h ha portato invece a completa risoluzione della diarrea. con diminuzione della frequenza di defecazione, aumento dell’appetito e della vitalità.

Cinque mesi dopo la prima somministrazione, la colestiramina somministrata 2 volte al giorno era ancora perfettamente in grado di controllare la sintomatologia clinica. Interessante notare come anche le ricadute della dermatosi responsiva allo zinco e la blefarite cronica fossero meno frequenti.

Abbiamo parlato di colestiramina già nel 2019, nel corso sul microbioma veterinario: controlla il programma al link Microbioma 4 VETs!

Conclusioni

Questi case report descrivono il trattamento di due cani con diarrea cronica, refrattaria ad altre terapie, con la colestiramina. Poichè la diagnosi di BAD (Diarrea da Acidi Biliari) nell’uomo è basata nella maggior parte dei casi proprio sul miglioramento clinico del sintomo diarrea a questo chelante degli acidi biliari primari, si può supporre che i due soggetti descritti possano essere diagnosticati in questo modo.

L’utilizzo della colestiramina appare sicuro, per gli studi clinici che abbiamo sia in Medicina Veterinaria che umana. Sono necessari altri approfondimenti scientifici, ma tenere in considerazione questo farmaco parrebbe una ipotesi interessante anche per gli animali.

Post scritto da Dr.Maria Mayer, DVM, PhD, CEO Webinar4VETs.

  1. Toresson, L., J. M. Steiner, and J. S. Suchodolski. “Cholestyramine treatment in two dogs with presumptive bile acid diarrhoea: a case report.” Canine medicine and genetics 8.1 (2021): 1-7.
  2. Alexander C, Guard BC, Suchodolski JS, Swanson KS. Cholestyramine decreases apparent total tract macronutrient digestibility and alters fecal characteristics and metabolites of healthy adult dogs. J Anim Sci. 2019;97(3):1020–6.
  3. Duboc, Henri, et al. “Connecting dysbiosis, bile-acid dysmetabolism and gut inflammation in inflammatory bowel diseases.” Gut 62.4 (2013): 531-539.

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