Gatti e trasportino, cosa c’è da sapere

/ / Istruttori&Educatori, Medici Veterinari, Per Tutti, Psiche&Comportamento

Spesso i proprietari di gatti riportano che il proprio animale mostra paura ed è restio ad entrare e a permanere nel trasportino durante uno spostamento. In questo articolo troverete una discussione circa le possibili cause del disagio e alcuni consigli per abituare i gatti al trasportino.

Gatti e trasportino, una combinazione non sempre felice

Nella vita di un gatto può capitare che esso debba essere trasportato. Ad esempio, può essere necessario trasportarlo per raggiungere il veterinario, oppure per seguire in vacanza i proprietari, o per cambiare casa. Di solito, i proprietari si avvalgono di un trasportino per mettere in sicurezza il gatto e fargli affrontare uno spostamento.

In alcuni casi il gatto accetta di essere messo nel trasportino, ma in molti altri appare intimorito o terrorizzato nel momento di entrarvi dentro. Ci sono gatti che scappano via, altri che diventano aggressivi verso chi cerca di forzarli ad entrare.

Una volta chiusi dentro, i gatti possono agitarsi, vocalizzare, alcuni sono così a disagio che urinano e defecano.

Gatti e paura del trasportino. Ma cosa c’è dietro?

L’oggetto

Esistono trasportini di diverse forme e fattezze. Tipologie a gabbia, trasportini di plastica con porticine di plastica o metallo, trasportini con apertura dall’alto, trasportini “morbidi”. 

Al di là della tipologia, però, è possibile che, nel momento in cui esso viene presentato per la prima volta ad un gatto, l’animale appaia intimorito dall’oggetto. Questo può essere dovuto ad una diffidenza verso le novità che alcuni gatti hanno.

Tuttavia, di solito le motivazioni per le quali un gatto mostra paura o terrore del trasportino sono altre.

Il confinamento

Se alla presentazione di un oggetto sconosciuto al gatto si associa subito una forzatura per farlo entrare, probabilmente l’animale non riuscirà a costruire una immagine positiva del trasportino. Solitamente il confinamento, cioè l’essere “chiusi dentro” senza possibilità di scelta, crea stress negli animali.  

Ecco che quindi, dalla volta successiva, la reazione di paura o evitamento sarà presente e aumentata.

Associazioni spiacevoli

Inoltre, se il trasportino è stato già utilizzato per raggiungere mete “spiacevoli”, come l’ambulatorio veterinario, il gatto potrebbe associare la comparsa del trasportino con la prefigurazione di ciò che – di stressante – accadrà.

Lo stesso dicasi se i primi viaggi del gatto dentro il trasportino, indipendentemente dalla meta, sono stati traumatici. Cioè se durante il trasporto il gatto ha avuto malesseri (come la cinetosi) o è stato esposto a situazioni e rumori stressanti, come ad esempio trasporto su mezzi pubblici.

Gatti e trasportino, conseguenze negative dal disagio

Gli autori di uno studio del 2018* relativo all’utilizzo del trasportino per portare il gatto dal veterinario, evidenziano che i proprietari possono evitare le visite veterinarie perché hanno difficoltà con l’inserimento dei gatti nel trasportino

Inoltre, possono essere restii a trasportare il gatto poiché preoccupati per il benessere psichico del proprio animale. Rilevano infatti segni di stress e paura durante il trasporto e presso l’ambulatorio veterinario. 

Quando si sentono minacciati, i gatti possono provare a scappare, immobilizzarsi o agire in modo aggressivo per proteggersi. 

Tutto ciò può ripercuotersi sulla riuscita della visita e delle indagini diagnostiche. Ma anche sulla sicurezza dell’animale stesso, dei proprietari (già nel momento della partenza) e dei veterinari.

Un animale che arriva in ambulatorio già stressato è difficile da gestire, e l’esperienza negativa può a sua volta influenzare le reazioni successive del gatto e il suo benessere psico-fisico

Un corretto processo di abituazione al trasportino o un percorso di recupero delle difficoltà emotive sono invece fondamentali per ridurre il rischio di stress.

Cosa fare per abituare il gatto al trasportino

Consiglio di scegliere trasportini in plastica, facili da pulire e con dimensioni tali che il gatto possa stare in piedi e girarsi. Può essere utile un trasportino con la parte superiore removibile.

La presentazione

Parlando di gatti che non hanno mai avuto a che fare con il trasportino, vi sono diverse strategie per presentare al gatto l’oggetto e poi per utilizzarlo.

Può essere utile posizionare il trasportino in casa, aperto, senza forzare il gatto ad avvicinarsi. In questo modo l’animale può, con i propri tempi, andare ad esplorare l’oggetto. 

Posizionare dentro una copertina o una scatola di cartone che possono invogliare il gatto ad entrare e anche ad usarlo come luogo di rifugio o di riposo.

Il processo di familiarizzazione

È possibile incentivare l’esplorazione da parte del gatto mettendo dentro al trasportino giocattoli o cibo appetitoso. È importante comunque non forzare il gatto ad entrare.

Ripetendo questa esperienza il gatto familiarizza con l’oggetto e non lo associa ad eventi spiacevoli. Successivamente si può invitare il gatto ad entrare attirandolo con ciò che è gradito e si può chiudere per qualche secondo la porticina.

Via via si aumentano i tempi di permanenza all’interno. Nel caso il gatto dovesse manifestare disagio, si deve farlo uscire subito, interrompere la sessione, e riprenderla il giorno successivo.

Il trasporto

La gradualità è fondamentale anche per le fasi successive, cioè per l’abitudine a essere sollevato una volta dentro e a viaggiare. Si possono fare prove di spostamento in casa e successivamente uscire da casa portando il trasportino a mano (o in ascensore). Si può utilizzare l’auto per brevi spostamenti, che diventeranno via via più lunghi.

Coprire il trasportino con una coperta o un asciugamano aiuta in molti casi a tenere il gatto più tranquillo.

Gatti e trasportino, aiuti per il processo di abituazione

Consultare un Medico Veterinario comportamentalista, anche se il gatto non manifesta iniziale paura del trasportino, permette di avere consigli ad hoc per il singolo soggetto e per il monitoraggio del percorso (ad esempio valutazione di eventuali segnali di disagio). 

Nel caso in cui il gatto debba appunto solo familiarizzare con l’oggetto, in assenza di difficoltà emotive pregresse, anche la figura del consulente felino appositamente formato può essere d’aiuto.

L’esperto può aiutare il proprietario, infatti, ad abbassare il rischio di insorgenza di stress, guidandolo ad utilizzare la strategia migliore per il processo di abituazione.

Una volta arrivati alla fase di “chiusura” dello sportello e degli spostamenti, si possono utilizzare prodotti a base di feromoni tranquillizzanti che possono essere spruzzati nel trasportino prima che il gatto vi entri.

Se il gatto manifesta già avversione per il trasportino

Nel caso in cui il gatto abbia già avuto esperienze pregresse e manifesti stress, il consiglio è quello di rivolgersi subito ad un Medico Veterinario comportamentalista per un consulto.

Talvolta è necessario l’utilizzo di integratori, oltre che di feromoni, per supportare il processo di recupero emotivo e per favorire l’acquisizione di nuovi apprendimenti da parte del gatto.

Alcune strategie già descritte precedentemente possono essere adattate anche a questi casi, ma potrebbe non essere semplice per il proprietario capire come applicarle senza peggiorare il quadro.

Una guida esperta, quindi, è molto importante. Così come il non avere fretta!

Gatti e trasportino, alcuni consigli per partire con il piede giusto

Inizialmente bisogna pulire il trasportino già utilizzato con detergenti enzimatici, in modo da eliminare tracce di feromoni di paura e odori spiacevoli. Questi “segnali” chimici, infatti, possono permanere sulle superfici anche a distanza di giorni dall’utilizzo precedente, e possono allarmare il gatto.

Talvolta si rende necessario cambiare trasportino, presentando così all’animale un oggetto “diverso” rispetto a quello che il gatto ha già conosciuto e ha già marcato emotivamente in modo negativo.

Il primo step è comunque quello di posizionare il trasportino in casa, in un luogo tranquillo e non vicino a ciotole, lettiere e luoghi preferiti dal gatto. In questo modo il gatto non si sentirà “minacciato” dalla presenza dell’oggetto.

Avendo queste accortezze il percorso di aiuto può partire con maggiori probabilità di successo.

Conclusioni

È auspicabile che i proprietari si impegnino a far familiarizzare il proprio gatto con il trasportino prima di iniziare ad utilizzarlo per gli spostamenti. 

Questo aiuterà il gatto ad affrontare la permanenza nel trasportino e il viaggio in modo sereno, permettendo ai proprietari di portare l’animale con sé e di condurlo a visita veterinaria senza eccessive difficoltà.

Nel caso di problemi già presenti, un percorso di recupero, seguito da un esperto in comportamento, è molto importante per tutelare il benessere del gatto.

Dott.ssa Eva Ricci, Medico Veterinario Esperto in comportamento animale.

*Pratsch et al., 2018. Carrier training cats reduces stress on transport to a veterinary practice. Applied Animal Behaviour Science 206: 64-74.

TORNA SU