L’integrazione di potassio nei gatti con patologia renale

/ / Medici Veterinari
potassio

La malattia renale cronica (CKD) è una patologia frequente nei gatti, che può portare a diverse complicazioni, tra cui l’ipokaliemia, ovvero una bassa concentrazione di potassio nel sangue.

Un recente studio retrospettivo ha esaminato l’effetto dell’integrazione orale di potassio in gatti con CKD, evidenziando risultati significativi che potrebbero influenzare le future pratiche di trattamento.

Il potassio nell’insufficienza renale cronica

L’ipokaliemia è un reperto comune nei gatti con malattia renale cronica (CKD) con circa il 20-30% dei pazienti affetti.
Solitamente è più comune nei pazienti con CKD di stadio IRIS (International Renal Interest Society) 2 e 3 e appare meno comune nei gatti con stadio IRIS 4, probabilmente. a causa di una marcata riduzione della filtrazione glomerulare.

L’esatto meccanismo con cui si verifica l’ipokaliemia nei pazienti con CKD felino è poco conosciuto, ma si ritiene che sia dovuto a una combinazione di:

  • aumento della perdita urinaria dovuta a poliuria e conseguente diminuzione del riassorbimento
  • vomito
  • attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone
  • inadeguato apporto dietetico.

Il potassio è il principale catione intracellulare e il 95% è contenuto nel tessuto muscolare.
L’acidosi metabolica cronica associata a CKD ne incoraggia la deplezione intracellulare a causa dell’afflusso intracellulare di ioni idrogeno in eccesso e del concomitante efflusso di potassio. Pertanto, si ritiene che le concentrazioni sieriche possano non essere rappresentative delle sue concentrazioni intracellulari.

È stato dimostrato che i gatti normokaliemici con CKD hanno concentrazioni di potassio muscolare inferiori rispetto ai normali gatti di controllo.
I segni clinici di ipokaliemia da grave a moderata possono includere: debolezza muscolare (in particolare ventroflessione cervicale), poliuria e polidipsia, tachicardia, costipazione e anoressia.

Sebbene l’ipokaliemia non abbia dimostrato di essere un fattore di rischio per la progressione o l’esito della malattia nei gatti con CKD, studi sulla CKD nei gatti hanno dimostrato un miglioramento della funzione renale quando si ripristina la normokaliemia con la corretta integrazione.

Obiettivi dello studio

Lo studio mirava a valutare l’efficacia di tre diversi supplementi di potassio – compresse di gluconato di potassio, granuli di gluconato di potassio e granuli di citrato di potassio – nel trattare l’ipokaliemia e migliorare i livelli di bicarbonato sierico nei gatti affetti da CKD.

potassio

Metodologia

La ricerca ha analizzato retrospettivamente le cartelle cliniche di gatti trattati con integratori orali di potassio tra il 2006 e il 2016. I gatti inclusi nello studio dovevano avere dati di laboratorio disponibili sia al momento della diagnosi di ipokaliemia che dopo 6 settimane di trattamento.

Risultati dello studio

  • Efficacia dell’Integrazione: La maggior parte dei gatti ha mostrato un miglioramento nei livelli di potassio post-integrazione, con una differenza statisticamente significativa per tutti e tre i tipi di trattamento.
  • Correlazione dose-risposta: È stata osservata una correlazione positiva tra la dose di compresse di gluconato di potassio e l’aumento dei livelli di potassio, suggerendo una maggiore attenzione nella sua somministrazione per evitare l’iperkaliemia.
  • Effetti sull’alcalinizzazione: I dati limitati hanno suggerito che il citrato di potassio potrebbe avere un effetto alcalinizzante, ma sono necessari ulteriori studi prospettici per confermare questi risultati.

Conclusioni

Questo studio ha dimostrato che l’integrazione di potassio è efficace nel trattamento dell’ipokaliemia in gatti con CKD, indipendentemente dalla forma dell’integratore.
Tuttavia, la variabilità della risposta alla dose e il potenziale effetto alcalinizzante del citrato di potassio richiedono ulteriori ricerche.

I risultati evidenziano l’importanza del monitoraggio dei livelli di questo ione nei gatti con CKD e dell’aggiustamento della terapia di integrazione basato sulle risposte individuali.
La necessità di integrazione e il monitoraggio dell’efficacia e della sicurezza del trattamento andrebbero valutati con regolarità nella pratica clinica.

Articolo tratto da una delle tesine elaborate per la Scuola di Nutrizione Clinica Sistemica Veterinaria 2022-2023

TORNA SU