I problemi correlati alla separazione nel cane

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separazione nel cane

I problemi correlati alla separazione nel cane: diverse cause, diverse espressioni comportamentali e diversi stati emotivi interni

In questo articolo, attraverso studi scientifici ed esperienze professionali, faremo un excursus sui problemi correlati alla separazione nei cani. 

Problemi correlati alla separazione nel cane. Di cosa si tratta?

Ci si riferisce alle difficoltà emotive e ai comportamenti problematici che insorgono quando i cani sono separati dai propri proprietari. Un esempio si ha quando i cani vengono lasciati da soli a casa durante le assenze dei familiari umani.

In passato era maggiormente utilizzato il termine ansia da separazione. 
Tuttavia, è stato riconosciuto che questo è un fenomeno complesso, per cui è stato introdotto il termine generico “problemi correlati alla separazione” [1]. Esso indica i comportamenti e le alterazioni fisiologiche legati allo stress mentale che si manifestano quando il cane si separa dal proprietario.

Problemi correlati alla separazione e benessere

 I cani possono manifestare alterazioni dello stato emotivo e del comportamento quando vengono lasciati da soli. Questo è comune nei cani di famiglia.
Un fenomeno che può impattare molto sullo stato di benessere psico-fisico dei cani, e può portare all’abbandono o a cessioni per riadozione. 

Ma non solo, anche i proprietari molto spesso si trovano in grande difficoltà.
I familiari umani infatti si preoccupano per lo stress che il proprio cane vive. Inoltre, possono ricevere lamentele dal vicinato per l’abbaio del cane quando questo è in casa da solo. 
Tutto il sistema famiglia è spesso molto provato da problematiche di questo tipo.

Come si manifestano i problemi correlati alla separazione nel cane?

Dal punto di vista comportamentale, i segni legati allo stress possono essere molto variabili.
Esempi sono la distruzione di oggetti, tentativi di fuga o vocalizzazioni intense come piagnucolii, abbai o ululati. 

Alcuni cani comminano senza sosta avanti e indietro nell’ambiente (si parla di pacing), altri sembrano inibiti e stanno fermi senza muoversi, mangiare o bere per tutta la durata dell’assenza dei familiari.
Esistono anche indicatori di stress più generali, come salivazione, tachipnea, minzione e defecazione inappropriate.
Sebbene i segni e le possibili cause siano descritti in letteratura, rimangono molte questioni aperte relative alle diverse manifestazioni e alle differenti intensità dei segni. Essi infatti variano da individuo a individuo.

Problemi correlati alla separazione nel cane, il ruolo di emozioni e stati patologici

Ansia

I cani affetti da problemi alla separazione spesso sperimentano stati di ansia quando vengono separati dal proprietario. L’ansia può essere definita come una reazione a un’imminente minaccia, reale o solo presunta, con un senso di incertezza/imprevedibilità che porta a manifestare segni comportamentali e fisiologici di stress.

Quando i cani che soffrono di ansia vengono lasciati da soli, entrano in uno stato di preoccupazione come se l’assenza del proprietario costituisse una minaccia alla propria sopravvivenza.
Ma non solo l’ansia può generare un quadro di stress. 

Paure e fobie

La paura può suscitare stress durante la separazione, in quanto è una reazione emotiva a una minaccia diretta o a stimoli che innescano comportamenti difensivi o di evitamento.
La fobia è una reazione di paura intensa persistente evocata da situazioni o stimoli riconoscibili.

Può capitare che i cani abbiano paura/fobia di specifici eventi che potrebbero accadere in assenza del proprietario. Questo può anche essere collegato ad esperienze traumatiche precedenti, come eventi stressanti occorsi durante le assenze del proprietario (ad esempio temporali, effrazioni di ladri).

Frustrazione

Un altro fattore a volte non preso in considerazione è la frustrazione
La frustrazione è uno stato affettivo negativo che compare quando le aspettative dell’animale vengono violate, ad esempio, quando una risorsa necessaria è inaccessibile.
La frustrazione, e la capacità di resistenza/gestione di essa, si manifestano in diversi contesti e possono avere un ruolo importante nei problemi comportamentali.
Se consideriamo il proprietario come una delle risorse più importanti per il cane, è ragionevole presumere che gli animali potrebbero provare frustrazione durante la separazione [1].

Spesso la frustrazione, quando il cane viene lasciato da solo, si manifesta con vocalizzazioni e “interazioni”, distruttive o meno, con l’ambiente.
Nella mia esperienza, spesso la frustrazione è presente. Ci sono molti casi nei quali rilevo sia frustrazione sia ansia.

Filippo, un cane con problemi legati alla separazione, manifestava vocalizzazioni, comportamenti distruttivi verso oggetti e grattava alle porte quando lasciato da solo in casa.
La dott.ssa Ricci ha rilevato ansia di media entità e frustrazione a livello alto.

Possibili cause dei problemi correlati alla separazione nel cane

Vari studi hanno indagato le possibili cause del problema [2].
Tra queste vi sono fattori legati alle esperienze pregresse del soggetto, all’apprendimento, alla relazione con il proprietario.
Cani che sono stati separati precocemente dalla madre possono sviluppare forme di insicurezza, così come cani che non hanno un attaccamento sicuro con i propri proprietari. L’insicurezza può interferire sulle capacità di gestire il distacco.

Anche l’atteggiamento e il tipo di relazione (si parla di “stili di attaccamento”) che i proprietari costruiscono con il proprio cane possono influenzare l’insorgenza del problema. Ad esempio, un proprietario poco responsivo ai bisogni del cane e poco rispettoso delle difficoltà dell’animale, probabilmente non costruirà un attaccamento sicuro, in grado di sostenere il cane anche durante il distacco.
Inoltre, come esposto più sopra, eventi traumatici accaduti in assenza del proprietario possono avere un ruolo. 

Associazione con altre difficoltà emotive

Ci sono diverse indicazioni che la paura, come tratto di personalità, abbia una connessione
con i problemi correlati alla separazione. 

Sulla base di studi basati su questionari, i cani generalmente paurosi hanno un rischio più elevato di sviluppare tali problemi rispetto a cani non paurosi.
Sembra che anche la fobia del rumori e la fobia dei temporali siano spesso presenti nei cani con problemi alla separazione e viceversa [1].

Un problema complesso, cosa si può fare nel caso di problemi da separazione nel cane?

Basandomi sui miei studi, sulla mia esperienza e su quella della comunità di colleghi, ritengo che il primo aspetto importante sia far capire agli umani come si sente l’animale. A volte, infatti, ciò non è ben compreso, e porta erroneamente a sovrastimare il problema o, più spesso, a ritenere i comportamenti del cane come “dispetti”.

I percorsi comportamentali

I percorsi di recupero non prevedono solo “esercizi” nel momento dell’assenza (anzi, gli esercizi come vengono intesi di solito non servono), ma sono percorsi a 360 gradi
L’animale ha infatti bisogno di prendere sicurezza in se stesso e migliorare la capacità di gestire lo stress. 

Nel contempo, però, anche la relazione con le figure di riferimento deve essere curata. Al contrario di quanto si possa pensare, un animale che fa fatica a staccarsi dai proprietari, non ha “amore più degli altri” nè deve essere “rifiutato” ed ignorato nel tentativo di renderlo indipendente. 
La relazione si deve fare sempre più forte, ma equilibrata e in grado di dare sicurezza

Se si riesce a essere una base sicura per il proprio animale, poi questo lo aiuterà anche nel momento del distacco.
Se è presente frustrazione, sarà necessario aiutare l’animale a migliorare la gestione che egli stesso può avere sulla propria frustrazione in vari contesti.
Dopo aver affrontato e migliorato questi aspetti, quindi dopo che il cane ha acquisito nuove competenze, si può impostare un protocollo di riabituazione a stare da solo.

La “colpa” è sempre del proprietario?

Ritengo che sia errato ricercare “colpe”. Uno dei fattori che possono portare un animale ad avere queste difficoltà, è il distacco precoce dalla madre. 
Quindi i fattori causali/aggravanti arrivano da lontano, non sono da imputare solo al proprietario. D’altra parte, la relazione e la gestione che il proprietario fa sono molto importanti.

Un percorso a 360 gradi comprende anche l’appagamento dei bisogni e delle motivazioni dell’individuo, come ad esempio uscite regolari e gioco
Un cane che non fa attività fisica e mentale a sufficienza, in linea con le motivazioni tipiche individuali e di razza, non potrà reagire in modo equilibrato alle difficoltà che incontra.

Le terapie possibili per i problemi di separazione nel cane

Accanto al percorso comportamentale, talvolta è importante un supporto attraverso integratori, nutraceutici, e/o farmaci
I problemi correlati alla separazione, in particolare quando sono presenti ansia o fobie, creano infatti un fortissimo stress psico-fisico del cane. Ci sono cani che stanno in allerta per ore, che arrivano stremati a fine giornata, che si feriscono nel tentativo di uscire dalle porte per ricongiungersi al proprietario.

I percorsi possono essere davvero lunghi e spesso i proprietari devono per forza assentarsi da casa. Ritengo quindi che un supporto alla mente emotiva e al fisico del cane facciano parte del percorso terapeutico, nell’ottica di tutelare il benessere dell’animale.

Una ricerca [3] ha dimostrato che un trattamento farmacologico associato a un percorso di modificazione comportamentale riesce a cambiare positivamente lo stato emotivo e l’umore dei cani con problemi alla separazione. Quindi, il percorso terapeutico porta a un miglioramento dei sintomi migliorando lo stato emotivo sottostante, e non inibendo le manifestazioni comportamentali.  

Dopo il percorso comportamentale associato a integratori,
Filippo riesce a rilassarsi in casa da solo

Alcuni consigli

Essendo una problematica complessa, è difficile dare consigli pratici.
E’ importante che i proprietari si rivolgano quanto prima a un Medico Veterinario con competenze in comportamento se rilevano difficoltà nel proprio cane. 
Possiamo però porre l’accento su alcuni aspetti e sfatare alcune “credenze”.

Comportamento del proprietario

Il cane non va ignorato nel momento dell’uscita e nel momento del rientro a casa.

Ogni membro della famiglia si aspetta di essere salutato dagli altri, questo vale anche per il cane, anche se ha un problema correlato alla separazione. 
Non si deve sovraeccitare il cane, ma un saluto normale ritengo sia importante, perché è una espressione della relazione tra i soggetti.

Se possibile, per un periodo, all’inizio del percorso, il cane non dovrebbe essere lasciato da solo o dovrebbe essere lasciato solo il meno possibile. Questo permette di abbassare lo stress accumulato mentre si lavora per aumentare la sicurezza in sé stesso dell’animale, migliorare la relazione e, se necessario, aiutare il cane a gestire la frustrazione. Cercare la collaborazione di dog sitterasili e pensioni per cani può essere molto utile.

Tecniche utilizzate in passato

Se il cane distrugge o gratta alle porte, la soluzione non è chiuderlo in un kennel, ma capire quale sia il suo stato emotivo ed intraprendere un percorso di recupero.

Non è proficuo utilizzare la tecnica di prendere le chiavi e rimetterle a posto, prendere la borsa e poi riporla ecc. Un tempo ciò veniva consigliato, ma in realtà dinamiche di questo tipo aumentano l’imprevedibilità, di conseguenza possono aumentare l’ansia e la frustrazione.

I problemi alla separazione non si “curano” insegnando il comando “resta” al cane per poi dirglielo quando si esce. D’altra parte, nell’ambito di un percorso comportamentale, inserire un segnale discriminativo che chiaramente viene fatto associare all’uscita, aumenta la prevedibilità di ciò che accadrà, quindi potrebbe contribuire a ridurre l’ansia.

In conclusione

Non punire il cane per i suoi comportamenti e per ciò che si ritrova a casa al rientro… non sono dispetti ma espressione di disagio! 

E’ fondamentale comprendere le difficoltà del proprio animale e cercare aiuto.

Articolo della Dott.ssa Eva Ricci, DVM, Biologa, etologa

Nota: il percorso è stato condotto in collaborazione con l’istruttrice cinofila Barbara Corallo.
La dottoressa Ricci ringrazia i proprietari di Filippo per le foto.

[1] Lenkei et al. 2021. Separation-related behavior of dogs shows association with their reactions to everyday situations that may elicit frustration or fear. Sci. Rep. 11, Article number: 19207.

[2] Ogata, N. 2016. Separation anxiety in dogs: What progress has been made in our understanding of the most common behavioral problems in dogs? J. Vet. Behav. 16, 28–35.

[3] Karagiannis et al. 2015. Dogs with separation-related problems show a “less pessimistic” cognitive bias during treatment with fluoxetine (Reconcile™) and a behaviour modification plan. BMC Vet. Res.11:80

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