Come comunicano i conigli?

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Come comunicano i conigli

La comunicazione degli animali con cui conviviamo è una questione fondamentale.
Perché non c’è relazione senza comunicazione.
Soprattutto non c’è relazione di qualità e valore senza comunicazione bidirezionale di qualità e valore.
E se per il cane e più recentemente per il gatto le modalità comunicative sono state esplorate e studiate e abbiamo a disposizione molti professionisti esperti nel comportamento di queste specie, non è lo stesso per altri animali.
Coniglio in primis, nonostante si tratti di una specie sempre più diffusa in ambito domestico.
Ha senso chiederci, quindi, come comunicano i conigli?

Come comunicano i conigli?

Gli animali sociali hanno, com’è ovvio, capacità comunicative sviluppate e il coniglio non fa certo eccezione.
Si tratta però di una comunicazione “più sottile” rispetto a quella di cane e gatto, che ci richiede maggior attenzione.

È fatta di atteggiamenti posturali, mimica facciale, prossemica e vocalizzazioni.

La posizione delle orecchie, del corpo, il modo in cui si muovono, il grooming, le marcature con feci e urina o con lo sfregamento del mento, l’emissione di versi più o meno amichevoli, tutto nei conigli è comunicazione.

Tanto più perché la territorialità è spiccata e questo comporta la necessità di mantenere rapporti con i membri del proprio gruppo famigliare. Ma al tempo stesso evitare l’ingresso di estranei.

In natura durante la stagione riproduttiva la difesa del territorio è più intensa. Ma come accade anche per altre specie la stagione riproduttiva può prolungarsi e con essa l’impulso alla difesa. A causa del fotoperiodo lungo e della disponibilità di cibo anche nella stagione invernale.

Per questo sono così frequenti le marcature con urina e feci di oggetti, di luoghi ma anche di individui. Soprattutto se il coniglio si sente in qualche modo minacciato nel proprio ambiente. E non solo per questioni legate al raggiungimento della maturità sessuale.

La marcatura con la ghiandola del mento avviene su oggetti o punti considerati strategici, ma anche su membri del proprio gruppo considerati sottomessi: i conigli con una posizione di maggior leadership producono una maggior quantità di 2-fenossietanolo, una sostanza utilizzata come “fissativo” degli odori dalle aziende profumiere proprio per la persistenza.

La comunicazione vocale

Il coniglio è in generale un animale “silenzioso”. anche se in realtà può emettere una serie di suoni: grugniti, borbottii e, per fortuna raramente, grida acute.

Brevi grugniti possono precedere immediatamente attacchi e aggressioni. I borbottii invece indicano una sensazione di piacere e rilassamento e proprio per questo sono definiti “fusa” del coniglio.

A volte insieme ai borbottii è possibile udire un leggero digrignamento dei denti.

Se il suono prodotto dallo sfregamento dei denti è più aspro e forte può trattarsi di una manifestazione di dolore. Spesso associata a patologie dentali o gastroenteriche.

In condizioni invece molto piacevoli, ad esempio durante il gioco o al ricevimento di un alimento molto gradito, è possibile sentire un verso con un suono simile ad un “gugugu”. Tipico anche dei maschi durante il corteggiamento.

Le grida invece accompagnano situazioni di forte stress emotivo, di terrore o di dolore molto intenso. Possono essere seguite da grave prostrazione, collasso da shock, ma possono anche essere pre-agoniche.

I segnali di stress

Gli animali preda sono molto sensibili all’adrenalina e più in generale alle sostanze prodotte in condizioni di stress acuto e cronico. Per questo è così importante saperne individuare precocemente i segnali.

Se un coniglio scuote la testa, oppure batte con insistenza un piede a terra, ci sta comunicando che è a disagio o spaventato.

Se assume una postura di allerta, con le pupille dilatate, le palpebre spalancate, le orecchie dritte e orientate in avanti, i muscoli rigidi e la parte superiore del corpo sollevata, qualcosa o qualcuno l’hanno messo in allarme. Potrebbe attaccare se messo alle strette.

Se si lecca le labbra, come accade in altre specie, sta vivendo una situazione di stress.
Appena la fonte di stress cessa, generalmente mette in atto un comportamento di groming.

Estratto dall’ebook La medicina del coniglio di EbookECM di Cinzia Ciarmatori, DVM, GPCert(ExAP)

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Foto in evidenza: Anna Shvets da Pedels

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