Esiste una correlazione tra celiachia, sensibilità al glutine ed epilessia?

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Esiste una correlazione tra celiachia, sensibilità al glutine ed epilessia?

I disturbi correlati al glutine rappresentano un ventaglio di manifestazioni cliniche, diverse fra loro, scatenate dall’aver ingerito glutine. Le manifestazioni più studiate sono quelle gastrointestinali, ma ne esistono anche di tipo neurologico, dermatologico e comportamentale.
In riferimento all’ambito neurologico in medicina umana, molti studi indicano una maggiore prevalenza di celiachia tra le persone con epilessia e viceversa, ma anche una maggiore prevalenza di epilessia tra i soggetti con sensibilità al glutine e viceversa.

Cosa dice la letteratura scientifica su celiachia ed epilessia

Le manifestazioni gastrointestinali della sensibilità al glutine sono le più conosciute e riconosciute, ma esistono una serie di manifestazioni neurologiche debilitanti della sensibilità al glutine che sono sempre più spesso considerate la causa di disabilità significative. A partire da sintomi meno invalidanti come atassia, cefalea e neuropatia periferica, fino ad arrivare, appunto, all’epilessia.

È stata condotta una revisione sistematica della letteratura sull’argomento e sono stati presi in esame ben 79 articoli su PubMed pubblicati tra il 1970 e il 2017, i cui risultati ci mostrano una maggiore prevalenza di celiachia tra le persone con epilessia, ovviamente anche il contrario. Esiste dunque una relazione bidirezionale tra sviluppo di celiachia ed epilessia.

Negli studi presi in esame si è notato che le crisi epilettiche nei pazienti celiaci o con sensibilità al glutine sono generalmente focali e coinvolgono quasi sempre il lobo occipitale.  Il 40% dei pazienti celiaci, che presentano problemi neurologici come l’epilessia, non presentano sintomi gastrointestinali. 

Il 53% dei pazienti sottoposti a dieta priva di glutine sono risultati responsivi con una remissione totale del problema e la sospensione dei farmaci, o con la diminuzione dell’entità o della frequenza delle crisi.

La risposta alla dieta priva di glutine potrebbe essere il risultato della risoluzione di un problema neurologico causato dal glutine, o il risultato di un migliore assorbimento dei farmaci grazie alla risoluzione dei problemi gastrointestinali

La conclusione che potremmo trarre da questa review è che potrebbe essere utile inserire lo screening della celiachia in quei soggetti che presentano un’epilessia di eziologia sconosciuta, con crisi focali coinvolgenti il lobo occipitale e che sono resistenti ai farmaci. Questi, normalmente rispondono molto bene al cambio di dieta.

Correlazione tra celiachia ed epilessia: Cosa succede in ambito veterinario?

In veterinaria sappiamo che una forma di celiachia con comprovata enteropatia è documentata nella razza setter irlandese, ma non vi è presenza di crisi epilettiche.
Un legame tra sensibilità al glutine e segni neurologici lo troviamo nella sindrome epilettoide crampiforme canina CECS del Border terrier.

La CECS si presenta con movimenti involontari che si verificano a riposo e senza perdita di conoscenza, spesso in seguito a stress o eccitazione, spesso associati a borgorigmi e inarcamento del dorso, indicativo del dolore addominale. Questi casi clinici rispondono molto bene alla dieta priva di glutine.

Lowrie nel 2015 a questo proposito organizza uno studio e recluta 6 border terrier con CECS e li sottopone alla ricerca degli anticorpi antitransglutaminasi e antigliadina, sia appena inizia lo studio e sia a 3, 6 e 9 mesi dall’introduzione di una dieta senza glutine. Si registra un evidente miglioramento clinico e sierologico.

Sempre Lowrie nel 2018, però, mostra che questa condizione CECS non si può considerare un vero disturbo di tipo epilettico e così decide di rinominare questa sindrome in discinesie parossistiche o disturbi motori.

Anche se è difficile distinguere chiaramente una crisi epilettica da questi disturbi e anche se, a dirla tutta, spesso i cani che presentano queste discinesie sono comunque trattati con antiepilettici.

Le ultime novità in materia sono lo studio di Rogers di marzo 2023 che ha come obiettivo quello di dimostrare come la discenesia parossistica canina sia presente anche in altre razze. Lo studio prende in esame 31 cani con sospetta discenesia, 18 dei quali assumevano già farmaci antiepilettici, a dimostrazione che non è così semplice differenziare questi sintomi dall’epilessia. 

Anche in questo specifico caso i cani rispondono molto bene alla dieta priva di glutine, diminuiscono le crisi, o si riduce l’intensità, o addirittura scompaiono.

Conclusioni

Le conclusioni di questa review sono sovrapponibili agli studi presi in esame in umana, ossia che potrebbe essere utile inserire la titolazione sierica delle AGA igG e delle TG2 IgA, quando presenti crisi epilettiche. In veterinaria ci sono alcuni limiti, come la difficoltà nel trovare laboratori che si occupano di trovare il titolo anticorpale per la sensibilità al glutine. Modificare la dieta a favore di una priva di glutine è sempre una buona idea, specie per alcuni tipe di razze.

Articolo tratto da una delle tesine elaborate per la Scuola di Nutrizione Clinica Sistemica Veterinaria 2022-2023

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